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Le aziende piemontesi sono le più propense all’innovazione

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Dardanello: “In questo difficile momento per la nostra economia, resistono solo le aziende che sanno innovare”

Martedì 25 febbraio – 15.00

Secondo la Commissione Europea (Rapporto su Competitiveness and Employment del 2013) il progresso scientifico e tecnologico determina circa il 50% della crescita economica di un Paese.

Quanto però fatto ad oggi in Italia non è adeguato a sostenere il processo fondamentale per la qualificazione, l’aggiornamento e lo sviluppo del nostro sistema industriale ed occorre una politica di sviluppo industriale che incentivi gli investimenti, che sono la vera chiave per creare occupazione e favorire il ritorno della nostra economia ad una nuova fase di crescita”. Ha commentato così Gianfranco Carbonato, Presidente Confindustria Piemonte, nel corso del convegno “Ricerca e innovazione. Investimenti per il futuro del Piemonte” svoltosi oggi martedì 25 febbraio.

 

Il Piemonte – ha affermato Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest di UniCredit – si conferma una regione particolarmente attiva nei settori di tradizionale forza, dove vanta una specializzazione molto accentuata, e cioè nelle filiere dell’Automotive e delle Macchine e Impianti e, in misura di poco inferiore, in quelle dei Metalli e della Componentistica Meccanica. Riteniamo che in questo momento, con l’affermarsi di prospettive di crescita di medio termine, le incertezze che frenavano gli investimenti delle imprese possano attenuarsi. Sempre in base alle nostre analisi, nel 2014, in Piemonte vi sarà una necessità di nuovi investimenti per oltre 6 miliardi di euro e riprenderà inoltre con maggiore decisione il rinnovo tecnologico”.

L’innovazione è un asset di sviluppo imprescindibile per le nostre imprese. Lo dicono i dati delle nostre ultime rilevazioni congiunturali e i numeri del Registro imprese delle Camere di commercio: in questo difficile momento per la nostra economia, resistono solo le aziende che sanno innovare i propri prodotti e le proprie tecnologie, investendo in ricerca e sviluppo per essere al passo con le richieste del mercato – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -. Il sistema camerale è concretamente impegnato su questo fronte: affianchiamo le imprese che vogliano presentare progetti nell’ambito del nuovo Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020, assistiamo le aziende nella ricerca di partner internazionali per collaborazioni tecnologiche e progetti di ricerca e abbiamo da poco realizzato il portale iPie che raccoglie tutte le imprese innovative del Piemonte, vera e propria vetrina delle eccellenze tecniche e tecnologiche della nostra regione”.

Secondo l’analisi di UniCredit, presentata da Zeno Rotondi, Head of Italy Research UniCredit, la capacità innovativa delle imprese manifatturiere in filiera del Piemonte è significativamente superiore a quella media registrata a livello nazionale.
Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, si è soffermato sul ruolo dell’innovazione come fattore competitivo del sistema produttivo della regione, presentando un’analisi riguardante un campione di oltre 4.600 imprese piemontesi. Le aziende piemontesi più attive sul fronte dell’innovazione sono più presenti sui mercati esteri con attività di export, marchi e partecipazioni in filiali produttive e commerciali. Grazie a questo buon posizionamento strategico, negli ultimi anni questo gruppo di imprese ha mostrato una migliore tenuta in termini di fatturato e redditività. Le imprese piemontesi che brevettano hanno una gestione del circolante più equilibrata e maggiori risorse proprie (buona patrimonializzazione) per investire in ricerca. Al tempo stesso, chi innova crea più occupazione qualificata e con alti livelli di istruzione. Il Piemonte guida la classifica italiana per intensità di ricerca e sviluppo e per surplus della bilancia tecnologica. 

 

Redazione

 

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