Massimino: “La scelta di usare materiali “a chilometro zero” permetterebbe di generare un volano per il sistema economico”
Martedì 4 marzo – 10.00
“Usare i materiali “autoctoni” per valorizzare il territorio e sostenere le imprese locali”. Così Confartigianato Cuneo interviene sulla recente querelle scaturita dalla scelta dei materiali per rifare la pavimentazione di Via Roma nel capoluogo.
“Non entrando nel merito delle tipologie di pietre individuate – spiega Domenico Massimino, presidente provinciale Confartigianato Cuneo – ci sembra doveroso sottolineare come, in ogni caso, sia auspicabile e preferibile la scelta di materiali locali. Questa impostazione, peraltro ampliabile anche ad altri contesti edilizi ed architettonici, non solo consentirebbe di preservare e valorizzare lo straordinario patrimonio storico in nostro possesso. La scelta di usare materiali “a chilometro zero” permetterebbe, specie in questo momento di crisi, di generare un volano per il sistema economico delle nostre piccole e medie imprese”.
“Confartigianato Cuneo – prosegue Massimino – è da sempre impegnata in progetti a sostegno del territorio e da alcuni anni ha avviato una serie di attività di valorizzazione dell’artigianato partendo dai materiali che ne caratterizzano i manufatti. Alla prima annualità del progetto, dedicata proprio alla pietra, sono seguite quelle dedicate al legno, alla ceramica e al vetro e quest’anno promuoveremo i metalli, sia comuni che preziosi. Parallelamente a queste importanti operazioni di promozione si affianca l’imprescindibile azione sindacale che ci ha portato a richiedere, specie nella riqualificazione dei centri storici, l’uso degli stessi materiali originariamente utilizzati per le opere”.
“Si tratta – aggiunge Bruno Tardivo, presidente della Zona di Cuneo di Confartigianato – di una questione che interseca ragioni di opportunità logistiche e pratiche a possibilità di sviluppo, e in taluni casi di sopravvivenza, per il tessuto economico della provincia, senza dimenticare l’aspetto culturale. Utilizzare materiali locali è un modo per preservare le nostre radici e aiutare le future generazioni a mantenere un’identità storica solida”.
“Più in generale – conclude Luca Crosetto, vice presidente provinciale vicario e vice presidente dell’UEAPME (Unione Europea dell’Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese) – la problematica sollevata in occasione della scelta di un determinato tipo di pietra per il centro storico di Cuneo evidenzia come, nei bandi emessi dai vari enti della Pubblica Amministrazione, bisognerebbe prevedere e incentivare l’uso di materiali locali. Non si tratta semplicisticamente di attuare una politica economica di protezionismo: consideriamo infatti l’internazionalizzazione e l’apertura ai mercati esteri risorse strategiche per il nostro comparto, sulle quali ci stiamo impegnando sia ai tavoli europei, sia a livello cuneese, con diverse iniziative sviluppate dalla Confartigianato. La questione è che non si possono dimenticare né le nostre origini e tradizioni, né le migliaia di piccole e medie imprese, radicate sul territorio, che da sempre, utilizzando i prodotti locali, contribuiscono al sostentamento dell’intero sistema economico italiano”.
Redazione