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Tenda Bis: un “Protocollo di Legalità” per i lavori di costruzione

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Sarà possibile applicare sanzioni pecuniarie che andranno a costituire un fondo destinato all’implementazione dei controlli antimafia. Giovedì 6 la stipula

Martedì 4 marzo – 14.45

La Prefettura di Cuneo per una corretta ed efficace politica di prevenzione al contrasto dell’invasiva azione delle organizzazioni criminali negli appalti pubblici ha promosso l’adozione di un “Protocollo di Legalità” per i lavori di costruzione del nuovo tunnel di Tenda e delle opere accessorie comprensive della costruzione dell’opera di presa della sorgente di S.Macario, lungo la ss20 “del Colle di Tenda”.

 

Il Protocollo che sarà stipulato il 6 marzo 2014 alle 15,30 presso la Prefettura, tra il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Domenico Manzione, l’Anas spa, la società GLF Grandi Lavori Fincosit Spa in qualità di appaltatore, la Direzione Territoriale del Lavoro e le Organizzazioni sindacali provinciali FILLEA, CGIL, FILCA, CISL, FeNEAL UIL, costituirà uno strumento di prevenzione avanzata che intregrerà le azioni investigative delle Forze di Polizia, in quanto permetterà di attuare un controllo penetrante sulle attività (affidamento dei lavori, organizzazione dei cantieri e modalità operative, controlli sulla manodopera, sui flussi finanziari, sui materiali) atteso che i controlli antimafia sono estesi rispetto alla vigente normativa e sono, quindi previsti una serie di adempimenti e obblighi a cura dell’appaltatore e di tutti gli altri operatori per consentire la puntuale verifica dei mezzi e delle persone legittimate ad accedere al cantiere, nonché accertamenti sulla qualità del calcestruzzo e specifiche disposizioni per la definizione della filiera dei pagamenti, assicurando, in tal modo, il rigoroso e puntuale rispetto delle disposizioni sulla tracciabilità dei flussi finanziari.

 

Il protocollo prevede che laddove dovessero emergere elementi che qualificassero un tentativo di infiltrazione, a qualsiasi livello del processo lavorativo, le stazioni appaltanti, procedendo alla revoca di ogni forma contrattuale posta in essere, potranno applicare sanzioni pecuniarie che andranno a costituire un fondo destinato all’implementazione dei controlli antimafia. Le stesse si sono, altresì impegnate a riportare nei bandi di gara alcune clausole vincolanti per le imprese come, ad esempio, l’immediata risoluzione del contratto in caso di mancata denuncia alle forze di Polizia, da parte dell’imprenditore, di ogni illecita richiesta di denaro, di prestazione, di utilità o di protezione.

 

Nell’ottica di assicurare quindi un continuo monitoraggio di tutte le opere e le attività di cantiere con particolare riguardo al contrasto del fenomeno dello sfruttamento del lavoro sarà attivato, sempre presso la Prefettura, con la partecipazione della Direzione Provinciale del Lavoro e dei sindacati edili, un Tavolo di Lavoro che, unitamente, al Gruppo Interforze, potrà disporre ulteriori e più mirate verifiche.

 

Redazione

 

(Immagine: stradeanas.it)

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