Il deputato di Sel: “Occorre tutta l’attenzione necessaria per evitare situazioni di perdita di ulteriori posti di lavoro”
Giovedì 6 marzo – 17.45
Il Gruppo Miroglio chiude un 2013 dal segno negativo. I primi dati evidenziano un fatturato che scende a 829 milioni di euro (657 al netto delle joint venture) in ribasso del 6% rispetto al 2012.
All’interno del perimetro del Gruppo è la divisione Fashion a registrare un calo di fatturato del 9% rispetto all’anno precedente, complice anche la crisi generale del settore, confermando la forte tendenza al ribasso degli ultimi 3 anni. Tale calo ha reso necessaria la messa in opera di una serie di interventi atti a modificare nella sostanza il modello di business. Interventi che portano alla formulazione di nuove strategie ed a un piano di rilancio triennale che verrà presentato nei prossimi mesi.
Sul fronte Textile, gli importanti investimenti in tecnologia e innovazione varati in questi mesi, mirano a ridare centralità alla divisione storica del gruppo, con il duplice obiettivo di posizionarla quale player rilevante su scala internazionale e, contemporaneamente, puntando alla valorizzazione della produzione realizzata sul territorio nazionale.
Il tutto è da inquadrarsi all’interno del processo di cambiamento in atto negli ultimi mesi che ha portato ad una rivisitazione degli assetti del Gruppo con il recente arrivo del nuovo AD Daniel John Winteler.
Tra le prime decisioni maturate in questo periodo rientrano alcuni cambi di management, nonché la scelta di concentrarsi per prima cosa sul riassetto del mercato italiano che da sempre rappresenta la priorità in termini di fatturato della divisione Fashion, per poi ripartire in un secondo tempo sul fronte internazionale.
La rivisitazione delle attività della Divisione Fashion e gli investimenti sull’area Industriale rappresentano pertanto le basi attraverso le quali il Gruppo punta ad affrontare una delicata fase di passaggio e rilancio.
Sulla questione è intervenuto Fabio Lavagno, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà: “Desta molta preoccupazione la crisi che la Miroglio Group di Alba sta attraversando. Da quanto si apprende l’azienda è intenzionata ad intraprendere un piano di ristrutturazione, per reagire alla crisi di un proprio settore. Sono 160 i lavoratori dipendenti, dichiarati in esubero e, quindi, a serio rischio occupazionale per i quali l’azienda ha chiesto la cassa integrazione straordinaria. Non ci stancheremo di ribadire che in un territorio già fortemente colpito dalla crisi economica nei suoi risvolti occupazionali occorre tutta l’attenzione necessaria per evitare situazioni di perdita di ulteriori posti di lavoro. Per questo motivo ho presentato un interrogazione parlamentare, se il Ministro intenda intraprendere azioni per salvaguardare i livelli occupazionali, a partire dalle tutele e ammortizzatori per i lavoratori“.
Redazione