Sono 110.025, il 24,2% del totale. In provincia di Cuneo sono il 23,9%
Venerdì 7 marzo – 11.45
Nel 2013 il numero delle imprese femminili registrate presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta a 110.025 unità, per un tasso di crescita su base annua del -0,62% (era il -0,27% l’anno precedente), flessione che risulta più intensa rispetto a quella registrata dal sistema imprenditoriale regionale nel suo complesso (-0,54%).
L’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese piemontesi è pari al 24,2% nel 2013, quota superiore rispetto a quella nazionale (23,6%).
Delle 110.025 imprese femminili, 8.536 sono straniere (in aumento rispetto al 2012) e 12.350 under 35 (in diminuzione rispetto allanno precedente).
“L’imprenditoria femminile si conferma una risorsa preziosa per l’economia piemontese, con una presenza sul territorio che supera in percentuale la media italiana – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Il Sistema camerale dedica da anni unattenzione particolare alle imprenditrici: presso tutte le Camere di commercio piemontesi sono costituiti i Comitati provinciali per la promozione dellimprenditoria femminile che si occupano di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dellimprenditoria, promuovendo attività di formazione, percorsi di mentoring, indagini conoscitive per individuare gli ostacoli che le donne incontrano nellaccesso al mondo del lavoro. Unioncamere Piemonte ha inoltre rinnovato, insieme alla Regione Piemonte e alla Commissione regionale ABI del Piemonte, un Protocollo dintesa triennale per agevolare laccesso al credito delle imprese femminili, finalizzato alla promozione del fondo di garanzia femminile presso tutte le banche, alla collaborazione tra tutti i soggetti sottoscrittori per assistere le imprese a rischio di continuità aziendale e allavvio di iniziative di formazione finanziaria destinate alle imprenditrici”.
A livello strutturale, le imprese femminili si costituiscono prevalentemente sotto forma di imprese individuali (il 61,3%, quota sensibilmente più elevata rispetto a quella delle imprese piemontesi considerate nel loro complesso, pari al 57,4%) e di società di persone (il 27,7%), mentre soltanto il 9,3% predilige la forma delle società di capitale e l1,6% quella delle altre forme (in cui sono comprese le cooperative e i consorzi).
Analizzando la dinamica rispetto a fine dicembre 2012, si osserva come le società di capitale (+3,57%) e le altre forme (+3,64%) continuino a manifestare una buona performance; ancora negativo, invece, landamento delle società di persone (-0,81%, contro il -0,06% registrato nel 2012) e delle imprese individuali (-1,25%, contrazione quasi doppia rispetto a quella rilevata lanno precedente).
Valutando le variazioni annuali dello stock di imprese femminili registrate per settore di attività economica si osserva come soltanto i comparti del turismo (+2,10%), degli altri servizi (+0,62%) e delle costruzioni (+0,58%) abbiano registrato dati positivi, mentre sono negative le variazioni rilevate dallagricoltura (-6,10%), dal commercio (-1,58%) e dallindustria in senso stretto (-0,43%).
A livello territoriale, le imprese femminili si distribuiscono in modo sostanzialmente omogeneo nelle realtà provinciali, con una quota che passa dal 23,2% di Asti al 26,5% di Alessandria.
Leggermente più basso il valore di Cuneo, con un 23,9%. Al 31 dicembre 2013 il numero di imprese femminili registrate presso il Registro imprese della Camera di Commercio di Cuneo ammonta a 17.168, in flessione su base annua del
-1,61%, più intesa rispetto a quella rilevata per il tessuto imprenditoriale cuneese nel suo complesso (-1,03%).
Delle 17.168 imprese femminili, 857 sono straniere (in aumento rispetto al 2012) e 1.769 “under 35” (in diminuzione rispetto all’anno precedente).
Effettuando un’analisi sulla composizione settoriale del tessuto imprenditoriale femminile provinciale si osserva una maggiore concentrazione delle imprese femminili cuneesi nell’agricoltura (36,9% del totale), negli altri servizi (24,4%) e nel settore del commercio (20,9%). Negli altri comparti la presenza femminile risulta meno consistente e pari al 7,3% nel turismo, al 5,5% nell’industria in senso stretto e al 3,0% nel settore edile.
Valutando le variazioni annuali dello stock di imprese femminili registrate per settore di attività economica si osserva come soltanto i comparti del commercio (+3,6%), delle costruzioni (+3,6%) e degli altri servizi (+0,7%) abbiamo registrato performance rassicuranti. Negative invece le dinamiche rilevate nel corso del 2013 per tutti i restanti settori e in particolar modo per l’agricoltura che mostra la flessione più intensa (-4,9%).
Redazione