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Incontro sulla sicurezza a Caramagna: “Non abbiate timore a comporre il 112”

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Il 14% degli intervistati dichiara di aver visto compiere un atto grave e di questi il 15% dice di non averlo segnalato

Lunedì 10 marzo – 10.30

Non abbiate timore a fare il 112 per qualsiasi episodio che vi preoccupi e collegate i vostri allarmi direttamente alla caserma dei Carabinieri“: così ha esordito il capitano Tommaso Gioffreda, mercoledì sera, alla conferenza sulla sicurezza promossa dal Comune.

Prima il sindaco Mario Riu aveva illustrato i risultati dei circa 250 questionari ritornati dalle famiglie caramagnesi: “Un campione significativo, su una ricerca senza pretese scientifiche ma che voleva interagire con la cittadinanza per sensibilizzare e raccogliere gli umori. Naturalmente qualcuno ha anche approfittato dell’anonimato per insolentire, ma era da mettere in conto. Ringrazio tutti, a cominciare dalla Polizia Urbana, per la collaborazione“.
Venendo ai dati, il 56 per cento degli intervistati ritiene che il paese sia molto (4%) o sufficientemente sicuro, contro il 44 che lo ritiene poco o niente (9%).
Sicurezza che aumenta di giorno fino al 59%, mentre di notte è il 75% a sentirlo insicuro, molto il 23%. Il 41% pensa che sia aumentata la criminalità in paese, solo il 4% che sia diminuita, il 51% che sia rimasta uguale.
La presenza di Polizia Locale e Carabinieri viene ritenuta adeguata dal 60% (31 sufficiente, 22 buona 22, ottima 7%), e il 23% ritiene che il livello di protezione delle Forze dell’ordine sia aumentato, il 67% lo ritiene stabile, solo il 10% pensa sia diminuito.

Il 14% dichiara di aver visto compiere un atto grave e di questi il 15% dice di non averlo segnalato, con varie motivazioni (la paura, o la sfiducia, o per “non rompere le scatole”…). I fatti che si verificano o destano più preoccupazione sono al 37% i furti, seguiti da atti vandalici al 17%, degrado sporcizia e rumori al 16, l’inquinamento il 12, il 9 la presenza di extracomunitari non integrati, il 6 la tossicodipendenza e infine il 3% le aggressioni fisiche  e le rapine.
Il 30% dichiara di aver subito un reato negli ultimi 3 anni e per il 75% si tratta di furti, seguiti al 15% da atti vandalici a proprietà, il 4 minacce, il 3 rapina, il 2% borseggio. Il 5% dice di aver comprato un’arma da fuoco per proteggersi, il 26% un cane.

 

Le zone ritenute meno protette sono la periferia al 55%, la campagna al 38% e il centro al 7%. Come luogo meno sicuro viene indicato il cimitero al 58%, seguito dalla propria casa al 34% e dal mercato all’8.
Per ridurre la criminalità nel paese il 56% chiede che sia aumentata la presenza delle forse dell’ordine, il 43% che si aumentino le condanne. Una forte richiesta c’è anche per la videosorveglianza, 39%.
La disoccupazione è considerata la causa prima per l’aumento della criminalità (29%), seguita dall’indulgenza verso i criminali (21%).

 

Una serie di domande che servivano a rilevare i comportamenti, dagli sconosciuti che suonano il campanello alle avvertenze quando si vanno a ritirare la pensione e in genere denaro, dimostrano in genere una generale consapevolezza, anche se il quasi 20% che lascia la borsa in auto mostra che c’è ancora troppa fiducia…

 

Il capitano Gioffreda, che ha sviluppato un intervento chiaro ed efficace, ha evidenziato come in queste zone nell’ultimo periodo i reati siano addirittura in diminuzione è che la percezione della sicurezza non è proporzionale all’effettiva situazione: naturalmente ci sono zone davvero pericolose, tutto sommato qui il contesto è ancora sotto controllo. Soprattutto ha sottolineato come non sia dotarsi di armi il mezzo appropriato per difendersi. Sono però in aumento le truffe soprattutto agli anziani, sia in casa che per strada: se qualcuno o qualcosa vi insospettisce o vi da fastidio non esitate a chiamare il 112, ha ribadito il capitano. La collaborazione dei cittadini è fondamentale, perché se è vero che  i Carabinieri sono in giro giorno e notte a pattugliare è anche vero che i loro mezzi sono riconoscibili e quindi il controllo del territorio da parte di chi ci abita, ad esempio organizzandosi tra vicini per sorvegliare, è indispensabile e le pattuglie sono pronte ad accorrere in pochi minuti.

 

“Una serata utile” è stato il commento dei partecipanti, che hanno posto alcune domande ed hanno chiesto che si vada avanti con queste iniziative.

 

Redazione

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