La Costituzione italiana. Bella e migliorabile? Gustavo Zagrebelsky in conversazione con Piero Bianucci

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Gustavo ZagrebelskyVenerdì 28 marzo 2014, ore 21 nell’Auditorium della Fondazione Ferrero in Strada di mezzo 44 ad Alba

Giovedì 20 marzo – 12.00

Che succede quando manca il lavoro in un paese che l’ha messo nel primo articolo della Costituzione? Quali sono le norme costituzionali più tradite nell’Italia del 2014? Camera e Senato: un doppione da abolire o da modificare?

Si è detto che quella italiana è la Costituzione più bella del mondo. In questa affermazione c’è molto di vero se pensiamo a come è nata dalla volontà popolare alla fine della dittatura fascista e ai valori che tutela con le sue affermazioni più forti: lavoro, uguaglianza, diritto allo studio, salute, libertà di espressione, solidarietà sociale, libertà religiosa e di associazione.
Sembra però che ci siano in un certo senso due Costituzioni: quella dei primi 54 articoli, dedicati ai principi fondamentali e ai diritti e doveri dei cittadini, e la parte seguente. La prima è difficilmente modificabile proprio a tutela dei valori di cui parla. La seconda ha contenuti più “storici”, e quindi più facilmente modificabili.
Di ritocchi alla Costituzione, anche radicali, negli ultimi tempi si parla molto, talvolta con leggerezza e semplicismo. Proviamo a ragionare insieme su che cosa sia più opportuno fare nell’interesse del nostro paese.

 

Gustavo Zagrebelsky dal 1995 è giudice della Corte Costituzionale, organismo che ha presieduto nel 2004. Di origine russa, è nato nel 1943 a San Germano Chisone, località legata alle vicende della storia valdese, ed è tra i maggiori giuristi italiani. Attualmente insegna come professore ordinario Diritto costituzionale e Teoria generale del Diritto pubblico presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino. Collabora a «La Stampa», «La Repubblica» e altri giornali. Presiede la Biennale Democrazia, manifestazione che contribuisce a porre all’attenzione pubblica le grandi questioni culturali e sociali del nostro tempo, ed è presidente onorario dell’Associazione Libertà e Giustizia.
Tra i suoi numerosi libri spiccano Contro l’etica della verità (Laterza), Intorno alla Legge. Il diritto come dimensione del vivere comune (Einaudi), Il diritto mite (Einaudi), Il federalismo e la democrazia europea (Carocci), Il futuro della Costituzione (Einaudi), La domanda di giustizia (con Carlo Maria Martini, Einaudi), Principi e voti (Einaudi), Imparare democrazia (Einaudi), L’esercizio della democrazia (Codice), Sulla lingua del tempo presente (Einaudi), fino al più recente Fondata sulla cultura. Arte, scienza e Costituzione (Einaudi).

 

Per partecipare alle conferenze della Fondazione Ferrero occorre ritirare i biglietti d’ingresso, gratuiti e fino ad esaurimento dei posti in sala, presso i seguenti punti di distribuzione:

Alba: Fondazione Ferrero; Biblioteca Civica (Via V. Emanuele 19); Enolibreria I piaceri del Gusto (Via V. Emanuele 23/A); Libreria Zanoletti (via Cavour 5/B);

Bra: Libreria Crocicchio (Via F.lli Carando 8).

 

Per informazioni: tel. 0173295259 – fax 0173363274 –  HYPERLINK “mailto:[email protected][email protected]