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Il presidente di Anpana sul servizio di Striscia in Val Varaita: “Perché una persona che commette un reato a danno di animali non viene fermato?”

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Francesco Pellecchia, presidente nazionale: “E’ assurdo leggere che il proprietario dei Bovini, se non vende la metà degli animali sarà denunciato”

Venerdì 21 marzo – 8.45

Riceviamo e pubblichiamo: “In riferimento al caso dei Bovini del Comune di Brossasco, che ha visto anche l’ intervento di Striscia la Notizia, vorrei solo precisare che quanto letto fino ad oggi, è assolutamente paradossale.

Faccio questa affermazione non perché sono il Presidente Nazionale di una Associazione Protezionistica Animali e Ambiente, e quindi per qualcuno di parte, ma perché è assurdo che la Legge in questo preciso caso, venga interpretata e non applicata.
E’ assurdo leggere che il Proprietario dei Bovini, se non vende la metà degli animali sarà denunciato.
E’ assurdo che ad oggi la burocrazia degli eventi, abbia impedito un concreto intervento, non stiamo parlando di cose, ma di esseri viventi che provano sofferenza reale, che stanno scontando una pena senza aver commesso alcun reato.

 

Anche se in passato è stato assolto per prescrizione dei termini, non significa che oggi nelle attuali condizioni di maltrattamento, non si possa rifare un sequestro penale e portare via gli animali da quella assurda prigionia.
E’ assurdo che si diano permessi per detenere degli animali in quelle condizioni, e che gli si diano anche fondi Regioni ed Europei, giustificando perché è un pastore.

 

Non intendo insegnare nulla a nessuno, ma la Legge in questo caso è più che chiara, l’ Articolo 544 Ter, del Codice Penale, recita testualmente : Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. Oppure l’ articolo Art. 727. Abbandono di animali. Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.

 

In questo caso gli animali sono deperiti perché non mangiano a sufficienza non per necessità, ma per pura volontà del Proprietario, dimostrando anche il dolo eventuale. Sono detenuti nei loro escrementi, perché nessuno li pulisce per pura volontà e non per impossibilità. Sono al buio costantemente per mesi interi, e non hanno l’opportuno ricambio d’aria, perché quelle strutture non sono idonee alla detenzione di Bovini, tutto questo va avanti da anni, con animali che muoino di fame e di stenti, come vogliamo chiamarlo se non maltrattamento ?

 

Un Pubblico Ufficiale nelle sue funzioni e con specifica qualifica di Polizia Giudiziaria, deve di propria iniziativa intervenire e fermare il reato in corso, e il maltrattamento è un reato, perché se è dal 2008 che sono stati fatti i primi accertamenti oggi 2014 gli animali sono ancora li?
Il paradosso è che se un privato cittadino, non paga una semplice violazione amministrativa, perché magari non ha la possibilità economica, viene perseguito fino alla confisca dei beni, esenza aspettare tanti anni, perché una persona che commette un reato a danno di animali, non viene fermato, e gli si permette di percepire anche fondi pubblici?

 

Nessuno deve sostituirsi alla Magistratura, ma è la Polizia Giudiziaria che deve provvedere a dare supporto e prove all’Autorità Giudiziaria, e allora se così è, i Cittadini si aspettano questo, un chiaro segnale, che non è quello del Sindaco che Ordina di vendere la metà degli animali.
Ipotizzando che vengano venduti 30 Bovini, gli altri 30 perché dovrebbero restare sempre nelle medesime condizioni?

 

I Cittadini rispettosi della Legge si aspettano che le Autorità preposte intervengano, che facciano un sequestro penale e che portino via quegli animali, impedendo così che il reato commesso venga portato ad ulteriore compimento, cosa peraltro prevista dal Codice di Procedura Penale.
Queste sono le risposte che i Cittadini vorrebbero leggere.

 

Francesco Pellecchia

Presidente Nazionale Anpana Onlus”

 

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