In via Trento e Trieste nel corso di un’iniziativa dedicata alle vittime innocenti di mafia
Mercoledì 26 marzo – 18.45
“L’intitolazione di uno spazio pubblico imprime su una targa il nome di una persona che si è spesa per la legalità, in questo caso mio padre Angelo, allo scopo di ricordare. Questo perché la seconda morte di una persona avviene quando ci si dimentica di cosa questa persona ha fatto”.
Così Antonio Vassallo a Bra, oggi mercoledì 26 marzo 2014, ha voluto partecipare alla cerimonia di intitolazione dell’area verde di via Trento e Trieste alla memoria del padre, sindaco di Pollica e vice presidente del movimento Cittaslow, ucciso in un agguato camorristico nel 2010.
L’occasione, un incontro pubblico che si è svolto al centro culturale “Giovanni Arpino” per celebrare la giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che ha portato alla lettura dei nomi degli oltre novecento caduti per mano delle principali organizzazioni malavitose che operano nel nostro paese. Ad introdurre l’incontro, il sindaco di Bra, Bruna Sibille, che ha voluto sottolineare l’importanza di garantire la legalità come primo elemento per favorire la definizione del bene comune. Prima cittadina che ha ricevuto in dono il gagliardetto del comune di Pollica, dove oggi Antonio Vassallo è assessore, e che ha consegnato al dirigente scolastico di una scuola primaria braidese. “E’ importante che questo simbolo, prima di essere conservato ed esposto nelle stanze del nostro municipio, venga fatto girare per le classi, spiegando qual’è il suo significato e quali i rischi per chi ha lottato per assicurare la legalità” – ha poi concluso il sindaco Sibille.
“Ad Angelo Vassallo saranno anche dedicati dieci orti che Slow Food ha realizzato in Africa” – ha annunciato invece il vice presidente dell’associazione della chiocciola, Silvio Barbero – “Un orto significa speranza ed è proprio la speranza quella che la malavita ha cercato di spegnere con l’uccisione di Angelo Vassallo. Questo perché non è vero che le mafie garantiscono posti di lavoro ma, al contrario, sono la principale causa dell’arretratezza economica di alcuni territori”.
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cs