Al Filatoio di Caraglio si apre la mostra-evento del 2014: “L’Enigma Escher”

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M.C.Escher Vincolo dunione 1956 litografiaOggi pomeriggio alle ore 16, inaugurazione con Piergiorgio Odifreddi. Ingresso libero

Sabato 29 marzo – 9.00

Oggi, sabato 29 marzo alle ore 16, presso il Filatoio di Caraglio (via Matteotti, 40), sarà inaugurata al pubblico “L’Enigma Escher. Paradossi grafici tra arte e geometria”, mostra antologica di 130 opere di Maurits Cornelis Escher, uno dei miti del ‘900 nel panorama della produzione grafica contemporanea europea.

Dal 31 marzo al 15 aprile inoltre, è in programma una rassegna di conferenze dedicate all’artista sul rapporto tra saperi scientifici e umanistici, organizzate dall’associazione culturale Marcovaldo in collaborazione con la Provincia di Cuneo. Prevista anche un’ampia offerta di attività didattica per le scuole. La mostra sarà visitabile fino al 29 giugno dal giovedì al sabato dalle 14,30 alle 19, la domenica e le festività infrasettimanali dalle 10 alle 19. Per informazioni telefonare allo 0171/618260 o scrivere a [email protected].

 

L’esposizione è promossa dall’associazione culturale Marcovaldo in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia, con il sostegno della Regione Piemonte e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, con il contributo della Fondazione CRT, in collaborazione con il Comune di Caraglio e la Fondazione Il Filatoio. “L’enigma Escher” è curata da un Comitato scientifico d’eccezione coordinato da Piergiorgio Odifreddi (logico matematico di fama internazionale e d’origine cuneese) e composto da Marco Bussagli (saggista, storico dell’arte, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma), Federico Giudiceandrea (collezionista e studioso di Escher) e Luigi Grasselli (Professore ordinario di Geometria e pro-rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia).

 

Le immagini di Escher, geniali e visionarie, appartengono alla cultura visiva di milioni di persone, perché l’artista ha saputo confrontarsi con i temi dell’universo geometrico e numerologico, misurandosi con i concetti di spazio e d’infinito e, quindi, di tempo e di eternità, che sono alcuni dei misteri con i quali si commisura l’esistenza umana. Il primo e più grande paradosso dell’arte di Escher, infatti, è che le sue opere, scavate nel legno e stampate su carta, in realtà, debbano considerarsi riflessioni e, talora, soluzioni visive offerte a problemi e teoremi di geometria euclidea e non-euclidea. Ma Escher è stato anche e soprattutto un grande artista, profondo conoscitore della storia dell’arte in costante contatto con gli ambienti culturali italiani ed europei. Per questo la mostra intende far emerge il rapporto di Escher con il tessuto artistico della sua epoca e quelle passate, il dialogo tra la sua produzione e le opere (esposte in mostra) di altri importanti autori, in una consonanza di riferimenti stilistici e visioni artistiche che attraversano la storia dell’arte, dal Medioevo al Liberty, al Cubismo, al Futurismo, al Surrealismo. Senza considerare che la grande arte di Escher ha influito più o meno direttamente anche su molte figure di rilievo dell’arte del Novecento. Un’arte che è riuscita ad uscire dal torchio dello studio dell’artista, per trasformarsi in scatole da regalo, in francobolli, in biglietti d’auguri; che è entrata nel mondo dei fumetti ed è finita sulle copertine dei long-playing della musica pop.

 

cs