Domenica 6 aprile 2014 – Ore 8.30 – Ancora una volta, una mezza gioia ed un dolore. Come ci hanno ormai abituato in questa stagione, Cuneo e Bra, impegnate nel campionato nazionale Berretti dipingono in chiaroscuro la giornata per la “Granda”: pari d’oro per i braidesi, contro una Virtus Entella che se la giocava per i piani alti della classifica; sconfitta amara per il Cuneo, trafitto in rimonta da un Renate non certo eccezionale.
Come detto, la gioia per questa ventottesima giornata di campionato è dei “Sappa’s boys”, bravi a ribattere colpo su colpo contro una squadra ben più accreditata. Anzi, a dire il vero, con questo pari il Bra “rischia” davvero di scrivere una pagina importante del campionato, avendo messo in seria difficoltà per quel che riguarda la lotta playoff la compagine di Busto Arsizio. Dopo un primo tempo chiuso sotto di una rete, causa gol di Crivaro, i “rossi” sono riusciti ad emergere, trovando il primo pari con Cavaglià e, a seguito del secondo vantaggio ospite, il definitivo 2-2 con Ba. Grandissimo gol per il giovane braidese, che insacca al volo dopo un bel traversone dalla sinistra di Galvagno. Con questo risultato, capitan Gullino e compagni salgono a 22 punti, rafforzando ed ipotecando la dodicesima posizione in classifica.
“Il pari è un risultato assolutamente meritato – commenta mister Sappa – anzi, con un po’ più di fortuna e di lucidità sottoporta, avremmo anche potuto portare a casa l’intera posta in palio, senza “rubare” nulla. Avevo chiesto una cosa sola ai ragazzi: disputare un’ultima gara tra le mura amiche con il massimo temperamento e la giusta convinzione. Mi hanno ascoltato, riuscendo a rimontare per ben due volte il vantaggio ospite, e questo risultato è l’ennesima testimonianza dell’ottimo lavoro svolto fin qui. Ad inizio stagione, gli addetti ai lavori, puntualmente smentiti, ci definivano la “Cenerentola” del campionato; così non è stato ed anzi, diverse squadre non hanno avuto vita facile contro di noi. Il nostro gruppo? Certo, sono pochi i classe 1997, ma si fa di necessità virtù: ad inizio annata fu un miracolo riuscire a costruire una squadra per questo campionato, con i “resti” di altre compagini vicine a noi. Oggi, la rosa non è molto folta, per cui quando è possibile cerchiamo di inserire i più giovani, ma non sempre è così facile e siamo costretti a giocare con i più “anziani” del 1995”.
Tutt’altra storia per il Cuneo, sconfitto con il Renate e quasi definitivamente relegato all’inaspettato ruolo di seconda squadra della provincia. Ad onor del vero, però, si deve constatare l’ottima prova dei ragazzi di Malabaila, apparsi in buona forma nonostante le molte defezioni. L’1-2 finale è per certi aspetti bugiardo: in vantaggio per gran parte dell’incontro, grazie alla rete di Vailati, i cuneesi sono stati rimontati negli ultimi cinque minuti, a causa di una rete in mischia e di una punizione ospite, vedendo sfumare l’ottimo lavoro di giornata. Nel finale, al 93’, un’ultima occasione divorata, per una sconfitta che lascia certamente l’amaro in bocca.
Non è per nulla dispiaciuto mister Malabaila, che tende a vedere il bicchiere mezzo, se non quasi del tutto, pieno: “Non recriminiamo per il risultato finale, ma sono comunque soddisfatto dei miei ragazzi. Sembrerebbe paradossale, vista la posizione in classifica, ma devo ammettere che allenare un gruppo come quello del Cuneo è davvero una grande soddisfazione: sono giovani che, pur nei loro limiti, si allenano con grande abnegazione, cercando poi di mettere in pratica al sabato le tattiche sperimentate nel corso della settimana. Certo, oggi non si poteva chiedere di più: ci mancavano Godio, Marengo e Tuffano; schieravamo una difesa pressoché inedita ed avevamo in campo due classe 1997, di cui addirittura un ragazzo ivoriano allenatosi appena in due occasioni con noi. Questo a dimostrazione della nostra filosofia societaria e di gioco: non contano i risultati, né l’arrivare al quartultimo o al quintultimo posto. Ciò che conta è poter dare minutaggio ed esperienza a ragazzi ancora in erba per la categoria, così da permettere loro di fare il salto di qualità il prima possibile”.
Carlo Cerutti