Immigrazione, l’assessore Russo: “Si all’accoglienza ma è necessario trovare un giusto equilibrio”

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Immigrati LampedusaL’assessore provinciale e candidato alle prossime Regionali: “Il protocollo d’aiuto Mare Nostrum si sta trasformano in un’emergenza solo nostra”

Venerdì 11 aprile – 16.45

Come riporta lastampa.it, nelle prossime 48 ore in Granda è atteso l’arrivo di 50 profughi. La questione – si legge sempre sul sito del quotidiano online – è stata al centro di un vertice in Prefettura tra Forze dell’Ordine e rappresentanti dei maggiori comuni della provincia.

Sul tema immigrazione è intervenuto, tramite una nota, l’assessore provinciale ai Trasporti Roberto Russo, attuale candidato alle Regionali. Riceviamo e pubblichiamo.

 

“Non bisogna essere razzisti ma realisti, per capire che gli immigrati sbarcati in questi giorni sulle coste italiane, vanno sì aiutati ma senza dimenticare le esigenze del nostro territorio e soprattutto il momento difficile che tutta Italia sta attraversando.
Basta con il politicamente corretto e del buonismo a tutti i costi, perché – ripeto senza essere dei mostri in rivolta contro lo straniero – il problema esiste, il disagio di cittadini e amministratori è tangibile. Basti vedere cosa accade in molte realtà scolastiche della Granda dove i genitori iscrivono i figli ad istituti anche lontani da casa perché nelle classi del paese le iscrizioni degli alunni stranieri sono troppo alte rispetto a quelle degli italiani. Razzismo? Assolutamente no! Ci sono ragazzi stranieri che a scuola come nel lavoro danno dei punti ai nostri giovani ma esistono anche delle realtà dove avere troppi stranieri nella stessa classe rallenta il lavoro sempre attento e puntuale  degli insegnanti e l’apprendimento degli scolari.

 

Sì all’accoglienza – alla quale comunque Città, Province e Regioni non possono sottrarsi – e sì all’integrazione delle persone straniere e all’accoglienza degli immigrati bisognosi ma è necessario trovare un giusto equilibrio.
Se è vero che le istituzioni locali possono fare poco contro le disposizioni dello stato centrale, quel poco va però fatto. Perché il prossimo va assolutamente aiutato ma senza trascurare la realtà difficile che stiamo vivendo, l’esasperazione di chi perde il lavoro, le casse statali che non hanno più soldi. Perché poi diventa difficile spiegare a mia madre, a mio nonno, a mia figlia, che nella sanità sono a rischio anche alcuni servizi primari ma poi spensiamo milioni di euro per accogliere cittadini che vanno aiutati, certo, ma in modo diverso. Perché il protocollo d’aiuto Mare Nostrum si sta trasformano in un’emergenza solo nostra, soprattutto quando una volta accolti, alcuni di questi immigrati si rifiutano di farsi identificare o scappano da centri e strutture, per diventare dei “signor nessuno” che, non avendo identità, non possono lavorare, non possono affittare una casa, né possono ottenere altre semplici cose per vivere in maniera decorosa ed onesta”.

 

Redazione