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Controlli nel commercio delle carni: a società del cuneese contestate irregolarità fiscali per oltre 700mila euro

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Una parte di merce, carne bovina proveniente dall’estero, era sfuggita al sistema di tracciabilità, per essere verosimilmente rivenduta in nero

Venerdì 18 aprile – 10.15

Gli Ispettori della Compagnia di Cuneo – Sezione Operativa – hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di un rivenditore di carne del Cuneese; la società si avvaleva di vari punti vendita e di un macello, svolgendo servizi anche per altri operatori del comparto.

Sul settore, oltre che la normativa tributaria vige una stringente disciplina sanitaria, a tutela della sicurezza alimentare, che comporta l’assoggettamento a controlli veterinari e zootecnici. Dall’analisi dei registri e dei movimenti della merce proveniente dall’estero, in particolare carne bovina, i Finanzieri hanno rilevato che la documentazione relativa all’anno 2010 era incompleta.
Le comunicazioni eseguite dalla società all’Ufficio veterinario regionale non corrispondevano alla documentazione fiscale. Una parte della merce risultava sfuggita al “sistema di tracciabilità” previsto dal Regolamento comunitario dell’Unione Europea, per essere verosimilmente rivenduta “in nero”.

 

Tale ipotesi ha trovato conferma nell’esame dei documenti fiscali, che ha fatto emergere una gestione contabile non corretta, con prelevamenti di cassa anomali, situazione anch’essa indicativa di movimentazioni irregolari.
Le Fiamme Gialle hanno contestato alla società irregolarità fiscali per circa 670.000 euro ai fini IRPEF e 62.000 euro per l’IVA. Quanto alle violazioni sanitarie sulla “tracciabilità” delle carni animali destinate al consumo alimentare l’azienda è stata segnalata all’A.S.L. CN1 ed all’Ufficio Veterinario di Torino per l’applicazione delle sanzioni amministrative previste nello specifico settore che prevedono una sanzione che varia dai 750 ai 4.500 € per ciascuna operazione “non tracciata”.

 

Redazione

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