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Primo maggio al lavoro: “Padri e madri dietro i banchi anche nel giorno dedicato a ricordare il ruolo centrale del lavoro”

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La lettera del sindaco Sibille e dell’assessore Borrelli: “Come sindaco e come assessore al commercio e alle politiche del lavoro di questa città, non possiamo che sperare in futuro in un ripensamento nazionale”

Mercoledì 30 aprile – 18.45

Riceviamo e pubblichiamo: “Ancora un primo maggio al lavoro. Come già è accaduto lo scorso 25 aprile, in occasione della festa della Liberazione, ci spiace che gli sforzi fatti in passato dalla nostra amministrazione comunale siano stati vanificati da una norma liberticida dell’allora governo Monti, che ha del tutto deregolamentato gli orari e le giornate di apertura dei negozi.

Fu quello un provvedimento che ci ha allontanati da quella tanto decantata virtuosità europea alla quale vorremmo ambire, millantando una modernità che non è propria di nessuno dei principali paesi del nostro Continente.

 

Noi già nel 2009 concordammo con la grande distribuzione una serie di giornate di chiusura, nella necessità di contemperare il più possibile le esigenze del mercato con quelle, a mio avviso sacrosante, del diritto al riposo con la famiglia nei giorni di festa, della parità di opportunità tra grande e piccolo commercio così come della necessità di “santificare le feste”, laiche o religiose che fossero. Fu una battaglia non semplice ma che trovò, anche da parte della grande distribuzione, se non un’impossibile condivisione delle motivazioni, quanto meno comprensione di quanto anche le nostre ragioni fossero fondate.

 

Oggi ci troviamo invece di nuovo con le madri e i padri, lavoratrici e lavoratori, che saranno dietro i banchi anche nel giorno internazionalmente dedicato a ricordare il ruolo centrale che il lavoro riveste all’interno delle nostre vite. E lo faranno con un effetto trascinamento, perché alle esigenze della grande distribuzione non potranno che corrispondere anche le contromosse dei piccoli negozi, ramificato tessuto connettivo del nostro centro storico.

 

Per questo, come sindaco e come assessore al commercio e alle politiche del lavoro di questa città, non possiamo che sperare in futuro in un ripensamento nazionale, che consenta nuovamente alle amministrazioni civiche di programmare e incidere sui tempi della città, non utilizzando il mantenimento del posto di lavoro, specie in questo momento di crisi, come arma di ricatto per spingere verso un consumerismo che finirebbe solo per cannibalizzare realtà produttive che meritano tutela.

 

Bruna Sibille, sindaco di Bra
Massimo Borrelli, assessore al commercio e alle politiche del lavoro della Città di Bra”

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