Lunedì 12 maggio 2014 – Ore 10.40 – Venerdì sera, al Pianeta di Tarantasca, la Gem Chimica ha festeggiato la promozione al campionato di serie C femminile.
La Dirigenza del sodalizio al gran completo, capitanata dal patron Luca Bosio, ha così voluto festeggiare le ragazze, il mister e tutto lo staff tecnico, al termine di un campionato ricco di soddisfazioni.
Questi in sintesi i numeri dell’invidiabile stagione d’esordio nel calcio femminile serie D della Gem: 16 vittorie, due pareggi e due sconfitte.
Nel corso della conviviale abbiamo fatto quattro chiacchere con Luca Bosio e Dario Isaia, “guru” della Gem Tarantasca.
Innanzitutto congratulazioni per la promozione al prossimo campionato di Serie C. Alla prima partecipazione alla serie D regionale, la Gem ha centrato l’obiettivo, quale è il vostro bilancio?
“E’ stata sicuramente una stagione ricca di soddisfazioni; abbiamo iniziato in punta di piedi per conoscere e capire il calcio femminile, e devo dire che abbiamo assistito a incontri combattuti, divertenti, ricchi di goal .
Rispetto al maschile, è’ sicuramente un calcio meno fisico, ma di certo non meno appassionante. Una cosa che ci ha colpito molto è l’attaccamento delle giocatrici alla squadra, talvolta nonostante il dolore fisico, stringono i denti e vanno avanti, non mollano mai.
Oltre alla prima squadra, vorremmo elogiare anche le ragazzine più giovani guidate da Cristina Marchisio e Valentina Sechi, che con impegno hanno lavorato molto e si sono tolte parecchie soddisfazioni nel loro campionato”.
Che idea vi siete fatti del calcio in rosa?
“E’ un ambiente più difficile da gestire sotto tutti i punti di vista, poi secondo noi il calcio femminile ha un bacino di utenza troppo piccolo rispetto al maschile. Prima di tutto andrebbero fatte delle campagne per permettere alle famiglie la conoscenza di questo sport. Chissà perché se una ragazza vuole avvicinarsi ad una pratica sportiva, il settore privilegiato è sempre quello della pallavolo. E queste non sono considerazioni nostre, ma sono i numeri che lo dicono.
Evidentemente i genitori di un’atleta femmina, considerano a torto il calcio un’esclusiva maschile
a differenza di alcuni stati europei, come Germania, Francia, Inghilterra, Spagna dove il calcio femminile
può vantare altri numeri”.
Quale potrebbe essere il futuro di questo sport che da sempre è snobbato dal grande pubblico e dagli sponsor?
“Le società ricevono troppi pochi aiuti economici e le spese da sostenere sono sempre onerose quindi è difficile prevedere nel breve chissà quale sviluppo. Crediamo comunque che se le famiglie, la scuola incoraggiassero la pratica di questo sport, il movimento potrebbe raggiungere numeri interessanti, e quindi diventare appetibile sia dai media che dagli sponsor”.
In provincia di Cuneo ci sono tante squadre femminili, da noi significa che qualcosa sta cambiando?
“Questo è sicuramente positivo da un lato, perché permette alle ragazze che praticano questo sport di non doversi spostare più di tanto, ma queste frammentazioni, riducono la forza delle singole squadre, che poi portano a dover cercare le giocatrici anche fuori provincia”.
Come sarà il prossimo campionato della Gem?
“Anche la prossima stagione, per noi sarà tutta da scoprire; la serie C sarà sicuramente più competitiva, e ci dovremo confrontare con squadre più forti e attrezzate che da anni giocano quel campionato che d’altronde è l’anticamera del calcio nazionale femminile. Noi come sempre ci impegneremo per preparare e fare bene anche la prossima stagione”.