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Nel decreto sull’emergenza abitativa approvato in Senato misure di sostegno all’affitto e un piano per il recupero di alloggi senza consumo di suolo

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Potrà interessare Cuneo, Alba, Bra, Savigliano e Racconigi. Manassero: “Da tempo mancava una politica nazionale sul tema casa”

Mercoledì 14 maggio – 17.00

Con il via libera in Senato al decreto legge sull’emergenza abitativa sono state approvate una serie di misure finalizzate a sostenere i cittadini più in difficoltà nell’avere accesso a una casa e a sviluppare il recupero di alloggi senza costruire nuovi edifici.

Il provvedimento fornisce immediato sostegno economico alle categorie sociali meno abbienti che non riescono più a pagare l’affitto: sono stati incrementati rispettivamente con 200 milioni il fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e con 266 milioni il fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Per i prossimi tre anni si riduce anche l’aliquota della cedolare secca sugli affitti concordati che passa dal 15 al 10 %. Si tratta di una norma pensata per incentivare la disponibilità dei proprietari all’affitto degli alloggi.

 

Per ampliare l’offerta di edilizia residenziale pubblica ex Iacp si prevede un piano di recupero di immobili con uno stanziamento di 400 milioni di euro finalizzati all’adeguamento energetico, impiantistico e antisismico di 12.000 alloggi. Inoltre viene previsto un ulteriore finanziamento di circa 68 milioni di euro per recuperare ulteriori 2300 alloggi destinati alle categorie sociali disagiate (redditi bassi, nucleo familiare con persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento). Per il recupero edilizio sono previste norme di semplificazione rispettose delle regole urbanistiche ma finalizzate a velocizzare l’iter delle pratiche.
Tra gli emendamenti al testo approvati si segnalano quelli con risvolti pratici immediati: la tutela degli inquilini che fanno emergere affitti in nero, il bonus per l’acquisto di mobili valido anche staccato dai lavori di ristrutturazione e l’imu ridotta per gli italiani residenti all’estero, gli anziani in struttura e i proprietari che affittano a canone concordato.
È stato approvato anche un emendamento che assimila nella definizione di “alloggio sociale”, utile a definire gli interventi oggetto di finanziamenti e agevolazioni, le case destinate alle donne vittime di violenza.

 

In provincia di Cuneo a essere interessati da questo ambizioso programma sono i comuni classificati “ad alta tensione abitativa”: Cuneo, Alba, Bra, Savigliano e Racconigi che potranno partecipare ai bandi successivamente istruiti dalla Regione. “Un provvedimento positivo – commenta Patrizia Manasseroperché da tempo mancava una politica nazionale sul tema casa e questo è un intervento importante. Si mettono in primo piano una serie di azioni per la popolazione a reddito basso che ha difficoltà ad affittare abitazioni a canoni sostenibili dal punto di vista economico. Da una parte si sostiene concretamente la loro possibilità di pagare il canone di affitto e, dall’altra, si realizza un programma di recupero di migliaia di alloggi pubblici inserendo risorse per migliorare il livello di questi stabili e aumentando il numero delle case per edilizia sociale senza consumo di nuovo territorio. Queste ristrutturazioni sono importanti anche perchè contribuiranno a creare nuove opportunità di lavoro nel settore edilizio”.

 

cs

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