Entra in vigore oggi il Decreto Legislativo che disciplina le sanzioni sulle violazioni dei diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario. Il Codacons: “Novità ancora insufficienti”
Mercoledì 21 maggio – 16.15
Il tema del trasporto ferroviario è stato affrontato spesso nelle ultime settimane. Soprattutto per ciò che riguarda i disagi (quotidiani o quasi) dei pendolari cuneesi.
Entra oggi in vigore il Decreto Legislativo relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario, stabiliti dalle norme comunitarie: dalla copertura assicurativa minima per i bagagli, alla possibilità di fare il biglietto direttamente sul treno in caso di mancanza di apposite strutture e biglietterie adibite alla vendita. Sono solo alcuni dei diritti dei viaggiatori che da oggi in avant ie aziende dovranno rispettare, pena sanzioni.
L’Organismo di controllo è l’Autorità di regolazione dei trasporti che è chiamata a vigilare sulla corretta applicazione del regolamento comunitario e responsabile delle sanzioni previste. Si tratta di una sorta di carta dei diritti dei passeggeri che prevede in particolare un sistema sanzionatorio nei confronti delle imprese di trasporto ferroviario che non ottemperano alle disposizione del Regolamento Europeo.
Tra le novità, le multe a carico delle aziende ferroviarie anche in caso di mancanza o di carenza di informazioni sulle modalità di indennizzo e risarcimento a causa di ritardi, coincidenze perse e soppressioni di treni, sia per quanto riguarda le tratte nazionali che quelle regionali.
Sulla questione si è espresso il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori): “Il provvedimento apporta sicuramente alcune migliorie nel settore ferroviario e a tutela dei passeggeri, ma le novità appaiono insufficienti e ancora non in grado di adeguare gli standard del servizio italiano a quelli europei – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Alcune criticità del trasporto su rotaie non vengono risolte con il Decreto: ad esempio per i ritardi dei treni, vero e proprio tallone d’Achille delle nostre ferrovie, servirebbero indennizzi automatici in favore dei passeggeri, spesso arrendevoli di fronte le complicate procedure di rimborso, e una decisa limitazione ai casi in cui il gestore ferroviario non è tenuto al risarcimento pur in caso di ritardi pesanti dei treni. Non sembrano poi esserci particolari garanzie per i pendolari costretti a prendere tutti i giorni treni sporchi e sovraffollati, per i quali il servizio resterà ai livelli attuali”.
“La vera innovazione sarebbe garantire ai viaggiatori italiani un trasporto puntuale, capillare e a tariffe diversificate, così come avviene in tutti gli altri paesi europei, senza aumenti dei prezzi realizzati attraverso un taglio dei treno locali” – conclude Rienzi.
QUI il testo della Gazzetta Ufficiale
Redazione