La Confagricoltura analizza lo stato del comparto alla luce dei dati diffusi dalla CCIAA
Giovedì 12 giugno – 12.45
Il quadro economico diffuso dalla Camera di Commercio di Cuneo durante la 12° Giornata dell’Economia ha messo ben in luce le sofferenze che gli imprenditori della Granda hanno dovuto affrontare nel corso del 2013 in quasi tutti i settori.
“Per quanto riguarda l’agricoltura preoccupa il costante arretramento nel numero di aziende agricole presenti sul territorio, nel 2013 la diminuzione è stata di 675 unità, -3% rispetto al 2012. È segno tangibile delle difficoltà che non tutte le realtà del comparto riescono a superare”, commenta Oreste Massimino, presidente della Confagricoltura di Cuneo.
Nonostante questo, Cuneo è ancora una volta la provincia a maggior vocazione agricola in Piemonte, con il 37% delle aziende agricole dell’intera regione; seguono a distanza la provincia di Torino (23%) e quella di Alessandria (16%). Con 21.510 imprese agricole, la provincia Granda registra un’incidenza percentuale sul totale imprenditoriale che sfiora il 30%, nonostante la lenta e progressiva flessione che negli ultimi cinque anni ha visto ridursi di oltre 2.300 le imprese iscritte (- 9,71%).
“In questo contesto è positiva, tuttavia, la crescita del numero di società di capitali nel settore (+14,4%) – riprende Massimino -, a testimonianza della profonda riorganizzazione che negli ultimi anni sta interessando l’agricoltura: se non tutte le imprese individuali riescono a reggere i colpi della crisi (-5,91%), molte hanno optato per il consolidamento delle loro strutture, ampliandosi in altre forme giuridiche. Questo dinamismo oltre ad essere importante sui mercati nazionali, è altresì fondamentale per accrescere la capacità di internazionalizzazione delle imprese del comparto primario”.
“I dati camerali evidenziano lo stato di salute di un settore che anche in provincia di Cuneo non è immune dagli effetti delle crisi, anzi li subisce da anni in maniera dirompente – sottolinea Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -; ciò nonostante dal punto di vista occupazionale l’agricoltura ha fatto registrare nel 2013 un +13,6% di procedure di assunzione rispetto all’anno precedente, risultato ben al di sopra di quello di altri comparti. Nelle nostre aziende si continua, quindi, a produrre e a dare occupazione, anche in un periodo tutt’altro che agevole, senza tuttavia avere il giusto riconoscimento in termini di reddito all’imprenditore agricolo, creando così un fermo negli investimenti aziendali. C’è bisogno, dunque, di fatti concreti da parte della politica, troppo spesso immobile di fronte alle ripetute richieste dell’agricoltura”.
cs