Lunedì 23 giugno 2014 – Ore 16.25 – In questi giorni di Mondiali le attenzioni di quasi tutti gli amanti dello sport sono rivolte al Brasile ed alla nazionale di Cesare Prandelli, eppure per assistere ad una manifestazione interessante non occorre volare oltreoceano.
Nello scorso week end a Cavallermaggiore è andata in scena la IV edizione del Cava Soccer Pink, 24h di calcio a 5 femminile organizzato dalla società Junior Cavallermaggiore. Una vera e propria festa del calcio in rosa che ha interessato quasi duecento atlete provenienti da ogni parte della regione ed oltre.
Partiamo dal mero risultato sportivo: la vittoria, al termine di una cavalcata impressionante, è andata alla formazione delle A.S. Tronze, composta quasi interamente da giocatrici della Juventus, che hanno battuto in finale le Ciapa Rat mix di giocatrici provenienti da Cuneo ed Alba.
Terzo posto a pari merito tra Wedding Team e Le Loske, praticamente Musiello Saluzzo e Cavallermaggiore.
Riguardo i premi individuali, invece, è stata premiata come miglior giocatrice del torneo Cinzia Comino (Le Loske), la miglior realizzatrice è stata Erika Moretti (A.S. Tronze) mentre tra i pali si è distinta Monica Malosti (Wedding Team).
Veniamo ora alla peculiarità che distinguono il calcio femminile da quello maschile. Tra le partecipanti al torneo, infatti, spiccava un nome decisamente altisonante per chi conosce il mondo del calcio ‘pink’: Barbara Bonansea. La giocatrice originaria di Pinerolo ma in forza al Brescia campione d’Italia, infatti, era presente tra l’elenco delle giocatrici del team: Le Princifecce, insieme alle amiche Ludovica e Federica Russo con le quali ha condiviso tanti anni al Torino.
Ebbene, oltre alle indubbie qualità calcistiche messe in mostra durante tutta la manifestazione, Barbara Bonansea ha lasciato molto di più a questo torneo. Non ha lesinato sorrisi e parole per tutte le partecipanti che, a volte anche con molta timidezza, si presentavano da lei alla ricerca di una foto ricordo, si è complimentata con le giocatrici che in campo si distinguevano per bravura o correttezza, si è divertita come una giocatrice qualunque, lei che qualunque non è. Barbara, infatti, nonostante la giovanissima età, è già un pilastro della nazionale di Antonio Cabrini e si è tolta la grande soddisfazione di vincere un tricolore storico con le rondinelle, chiudendo l’egemonia della Torres guidata dall’eterna Patrizia Panico.
Moltissimi addetti ai lavori la indicano come il futuro più roseo per il calcio femminile italiano ed i risultati lasciano pensare che abbiano ragione.
Voi avete mai provato a contattare un big del calcio maschile? Siete riusciti con semplicità ad ottenere qualcosa? Se la risposta è si avete avuto una botta di fortuna incredibile (per usare un eufemismo).
Spesso, infatti, i tanto osannati maschietti si trincerano dietro la propria popolarità, sfuggendo dai propri fan che spesso si accontenterebbero di una fotografia o anche solo di una stretta di mano. Evidentemente nei milioni di euro guadagnati non sono comprese le relazioni personali con i fan, ma il buon senso dovrebbe essere quantomeno richiesto.
Per questo è stato bellissimo vedere Barbara Bonansea in posa con le più giovani del torneo che timidamente sono andate a chiederle la possibilità di fare una foto. Per questo è stato bellissimo vedere Barbara Bonansea mangiare un panino a due metri dal altre decine di ragazze che la Serie A la vedranno solamente in televisione (quando e se la faranno vedere). Per quello è stato bello vederla complimentarsi con un portiere per una super parata su un suo bolide ravvicinato. Per tutto questo è stato bello vedere Barbara Bonansea al Cava Soccer Pink.
Andrea Rubiolo