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Ciclismo: Cronoscalata Barge-Montebracco, il ritorno di Stefano Fatone

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Mercoledì 25 giugno 2014 – Ore 16.30 – A leggere la lunghezza, 5100 metri, l’altimetria (si arriva a 923 m slm) e il dislivello, 517 metri, si direbbe che quella di Montebracco è una delle tante salite che si fanno normalmente quando ci si va ad allenare. E invece no!

Il Monbracco è una Signora Salita, un’ascesa che ti toglie il fiato, che parte secca, oltre il 10% e non molla mai, neanche quando c’è un cartello che inneggia a un tratto in piano, Pian Luis, che sicuramente è da un’altra parte. Qui piano non ce n’è. Solo un breve pezzo, a circa 2000 metri dalla cima, passa dal 10% all’8% e, a chi sale, sembra quasi che spiani, ma non è così.
La sede d’arrivo merita una gita, soprattutto quando la giornata è limpida e la vista può ruotare per 360° da questo balcone naturale sulla pianura, Langhe, Roero e Monferrato da una parte e il Monviso dall’altra. Noi non siamo così fortunati. Ad accogliere l’ennesima cronoscalata Barge-Mombracco c’è una giornata gradevole, ma la foschia che avvolge la montagna permette solo di intravvedere i panorami descritti.

 

Gli organizzatori del Team Cicli Reinaudo hanno preparato la strada, segnando i chilometri e le ultime centinaia di metri che mancano al traguardo, dove, accanto al gazebo dei giudici di gara, campeggia lo striscione con la scritta arrivo. Il ritrovo della corsa è situato presso la caratteristica, poco distante Locanda della Trappa e qui confluiscono i corridori che vengono a iscriversi alla gara.
Ce ne sono da Piemonte, Liguria e Lombardia, che lotteranno nel tentativo di migliorare i record di ascesa, di 18.15”2 e 22’18”4, stabiliti rispettivamente da Miculà Dematteis nel 2010 e Simona Massaro nel 2011.
Si parte alle 15,30. L’asfalto è buono e il vigile di Barge fa rispettare l’ordinanza di strada chiusa al traffico, così si può salire in tranquillità tagliando le curve come meglio ci pare.
Il primo che va è il gentleman Giuseppe Dell’Atti. Va su di buon ritmo Beppe e ferma il cronometro a 22’37”52. Bisogna aspettare il 6° concorrente prima di vedere migliorato il suo tempo di salita. E’ Osvaldo Colombano, che sale in 20’12”47. Un buon tempo, che viene superato solo dopo 20 minuti.
Il primo che lo migliora è Stefano Consolino, il vincitore delle ultime due edizioni: 19’37”61. Tre secondi in meno del 2013 e sei in più rispetto al 2012. E dire che si è appena ripreso da una caduta avvenuta solo sei giorni fa.

 

Con il pettorale 36 sale anche la detentrice del record femminile, Simona Massaro. Il ritmo dell’atleta savonese è ottimo e anche il suo tempo, 22’22”48, ma mancano 4” per superare il primato del 2011.
Dopo Consolino si avvicendano sul traguardo ancora altri specialisti della salita, come Avalle, Borgna, Codebò e Testino (sono in ordine alfabetico e non di valore), ma il vero “sorpasso” lo fa il Re delle salite, il nostro multicampione, che oggi veste la maglia tricolore e che onora sempre gli organizzatori di queste manifestazioni, con la sua prestigiosa presenza. Parliamo di Franco Tomaino, che sale in 19’28”95. Miglior tempo.
Il penultimo a salire è un veterano del 1° anno, il “leggendario” bresciano Stefano Fatone, l’appassionato per eccellenza delle corse in salita. Colui che si sposta con ogni mezzo, macchina, treno, bici, aereo, pur di partecipare alle corse che più gli piacciono. Stefano sale con uno stile tutt’altro che impeccabile, anzi, sembra quasi scoordinato e sembra che la sua pedalata renda poco. Ma è solo apparenza, perché il suo ritmo, impercettibile alla vista di un osservatore poco attento, rende altrochè. Il suo tempo è il migliore di tutti: 19’09”34.
Ultimo a partire è l’albese Stefano Corino, dell’Arredamenti Berutti che, arrivato fin qui in bici da Alba, sono 70 km, più la salita, senza contare che poi deve fare ritorno a casa, sempre in bici, si è lasciato convincere (senza neanche insistere troppo) a correre. Ebbene, Stefano, soffiando il giusto e arrivando senza fiato, termina la sua prova in 20’10”10, che gli vale il 4° posto assoluto, oltre che i complimenti di tutti i presenti.

 

Terminati gli arrivi, i corridori possono stemperare le fatiche, approfittando del rinfresco offerto dagli organizzatori del Team Reinaudo e nel frattempo si stilano le classifiche: il vincitore assoluto è il veterano Stefano Fatone, che copre i 5100 metri alla media di 15,974 km/h e con una VAM di 1619 m/h.
Al secondo posto troviamo il gentleman Franco Tomaino, a 19” e terzo il vincitore delle ultime due edizioni, lo junior Stefano Consolino, a 28”. A seguire, Corino a 1’, Colombano, 1’02”, Avalle, Borgna, Rosso, Codebò, Testino, Bordone e Simona Massaro, che ha sfiorato il suo record della corsa, salendo alla media di 13,676 km/h e con una VAM di 1386 m/h.
Il primo sgB è Giovanni Isoardo, 20° assoluto con il tempo di 24’19”, seguito da Calvo, Pietrocola, Vietto, Garza, Cavallotto e Demaria.

 

In 25ª posizione troviamo il 1° sgA, Franco Stroppiana, con il tempo di 24’49”, cui fanno seguito, il Campione Regionale Oto Batilde e Roberto Fagiano.
Tra i debuttanti, buon 15° posto per il pinerolese Gianluca Mullaj, seguito da Ferroni, Giraudo, Long, Collino, Pons e Francesco Fagiano.
Rifocillati e cambiati, si procede alla premiazione e alle foto di rito.
Anche oggi il Monbracco è superato, ma c’è qualcuno che già promette che il prossimo anno farà meglio.
Noi intanto diamo appuntamento giovedì 26 giugno a Sampeyre per la cicloscalata San Pietro-San Paolo, 10 bei km verso il Colle Sampeyre. Gli scalatori troveranno pane per i loro denti.

 

Le foto della manifestazione e premiazione sono visibili cliccando su:
https://plus.google.com/photos/110336262776895138773/albums/6028441014928477921

 

Valerio Zuliani

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