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Unioni montane di comuni fondamentali nel nuovo assetto istituzionale, tra province di 2° grado e città metropolitane

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Venerdì a Torino incontro dei sindaci e degli amministratori dei Comuni montani del Piemonte con gli assessori regionali Valmaggia e Reschigna

Lunedì 14 luglio 2014 – 12.45

Unioni montane di Comuni al via. Saranno quaranta in Piemonte e svolgeranno per i 553 Comuni che le compongono i servizi e le funzioni in forma associata, ma soprattutto dovranno organizzare lo sviluppo economico delle Terre Alte, utilizzando fondi regionali, nazionali ed europei.

Le Unioni saranno fondamentali nel nuovo assetto istituzionale del Piemonte, dove si stanno costruendo la Città metropolitana di Torino (con altri 314 Comuni) e le Province di 2° grado.

 

Se ne parlerà venerdì 18 luglio a Torino, all’interno di un incontro promosso da Uncem (centro incontri della Regione Piemonte in corso Stati Uniti 23, dalle 9,30 alle 13) al quale sono stati invitati i 553 sindaci dei Comuni montani, con  tutti i Consiglieri e gli altri rappresentati delle istituzioni del territorio. Interverranno gli assessori regionali Aldo Reschigna (Enti locali e Bilancio) e Alberto Valmaggia (Montagna). Enrico Borghi, deputato presidente nazionale Uncem, presenterà i temi del Disegno di Legge Borghi-Realacci, in corso di approvazione alla Camera dei Deputati, e le proposte dell’Uncem per il corretto e tempestivo impiego dei Fondi Comunitari 2014-2020.

 

Scopo dell’incontro – spiega il presidente Uncem Piemonte Lido Ribaè accelerare la costituzione delle Unioni montane di Comuni, il rinnovo degli organi di quelle già istituite e l’attribuzione certa delle competenze e dei finanziamenti nonché l’impostazione dei piani di lavoro e il concreto avvio dell’attività delle medesime in tutto il territorio regionale. Sottoporremo al dibattito anche l’attività commissariale a cui è al momento affidata la gestione delle 22 Comunità montane piemontesi”.

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