Due italiani per la coltivazione di marijuana, uno straniero per detenzione ai fini di spaccio
Mercoledì 30 luglio 2014 – 8.30
Nell’ultimo fine settimana, i militari della compagnia carabinieri di Saluzzo hanno attuato ad una serie di servizi specifici antidroga in tutto il territorio del Marchesato.
I carabinieri di Verzuolo, in collaborazione con i colleghi di Casteldelfino, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Cuneo due italiani, R.G. 38enne e R.P. 33enne, operai residenti a Manta, sui quali, convergenti indizi, facevano supporre che coltivassero sul balcone di casa piantine “sospette”. I militari a seguito di perquisizione domiciliare hanno rinvenuto alcune piantine di cannabis indica, 30 gr. in foglie essiccate, altri semi della medesima pianta nonché attrezzatura per il confezionamento e la coltivazione compreso un bilancino di precisione. A nulla sono valsi i tentativi di uno dei due alla vista dei carabinieri di distruggere alcune piantine gettandole nel water.
Per i due la denuncia in stato di libertà ed il sequestro del coltivato per l’analisi chimico-fisica presso il laboratorio provinciale dei carabinieri a Cuneo.
A Saluzzo, durante un controllo esteso nei luoghi di aggregazione giovanile dei parchi pubblici “Aliberti” e “Maria Ausiliatrice”, i carabinieri del Nucleo Operativo e del Comando Stazione, hanno fermato un giovane ivoriano il quale a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di alcune dosi di marijuana. Anche per quest’ultimo è scattata la denuncia in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Cuneo mentre, amministrativamente, in qualità di straniero, seguirà la segnalazione per la revoca del permesso di soggiorno.
Altri due giovani italiani minorenni sono stati trovati in possesso di alcune dosi di marijuana. Nonostante il maldestro tentativo di disfarsi della sostanza psicotropa – uno dei due, alla vista dei militari in abiti civili, ha tentato di gettarla lungo un’aiuola – hanno ammesso d’averla poco prima acquistata da uno sconosciuto per confezionarsi uno spinello. Ai biasimi dei militari, sono seguiti quelli dei genitori. Per gli adolescenti, è scattata la segnalazione all’Autorità Amministrativa Prefettizia ai sensi dell’Art.75 del D.P.R. 309/90.
Redazione