Se la Provincia non taglia l’erba per mancanza di fondi, i comuni “si aggiustano”

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L’amministrazione di Centallo ha deciso di agire: mezzi comunali in azione sulle provinciali

Venerdì 1 agosto 2014 – 16.45

Giuseppe Rossetto, commissario della Provincia di Cuneo, durante l’incontro del 25 luglio scorso con sindaci, amministratori e rappresentanti delle categorie, era stato chiaro.

Se qualcosa non cambierà, il taglio di altri 5 milioni di euro sull’esercizio in corso non ci permetterà di far partire le scuole a settembre, gestire il riscaldamento degli edifici, curare la segnaletica stradale, togliere la neve e coprire le buche nell’asfalto. Si va verso il disavanzo, anticamera del dissesto“.

 

Nelle magre casse provinciali non ci sono evidentemente fondi neanche per il taglio dell’erba e la pulizia lungo le sp. Un servizio essenziale per il decoro ma soprattutto per la sicurezza stradale. A Centallo perciò, fondi o non fondi, hanno deciso di agire. Sulla bacheca del gruppone Facebook “Radio Centallo” sono state postate alcune immagini accompagnate da una sintetica nota: “La Provincia di Cuneo non taglia l’erba sulle strade provinciali per mancanza di fondi. Il Comune di Centallo non ci sta e si aggiusta da solo!”. Un’iniziativa che ha riscosso successo immediato: “Molto bene …bravo sindaco…agire è meglio che criticare“. E c’è già chi si mobilita per “esportare” l’idea altrove, in altri comuni della Granda. Dove, con tutta probabilità, molte altre realtà stanno prendendo o prenderanno, nell’immediato, decisioni di questo tipo.

 

Altro passo indietro, 14 luglio 2104, il sindaco di Alba, Maurizio Marello: “È un abbandono che viviamo ogni giorno con i tagli nei trasferimenti e con la mancata certezza di riferimento nella pubblica amministrazione superiore. Stiamo assistendo ad una smobilitazione. Ogni giorno combattiamo per garantire i servizi ai nostri cittadini cercando di fare la nostra parte e buona fetta della giornata la dedichiamo a porre rimedio ai servizi che lo Stato non eroga più, alle risorse che dallo Stato non arrivano più, alle risposte che dallo Stato non arrivano più”.

 

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Redazione