Lunedì 18 agosto 2014 – Ore 16.26 – Due anni fa la promozione in serie A, l’anno scorso l’Europa League e quest’anno, quale sorpresa? Si sono lasciati con questo dubbio speranzoso i quattromila tifosi granata presentatisi ieri al Secondo Trofeo Città di Mondovì, giornata clou del ritiro del Torino in terra monregalese, ormai diventato una sorta di tradizione scaramantica.
In programma un bel triangolare con Bra, Virtus Mondovì e, appunto, Torino, realtà estremamente differenti ma vogliose, per questa o quella ragione, di testare i primi frutti della preparazione e del mercato estivo. È giusto soffermarsi sul piano sportivo in primo luogo, nonostante gli interessi del popolo granata, rifocillato da una folta schiera di giovanissimi, fossero soprattutto quelli di scorgere ogni minimo dettaglio nei movimenti e nei gesti, fuori e dentro al campo, dei vari Nocerino, Quagliarella e Sanchez Mino.
I primi 45’ hanno visto in campo, però, le due sparring partners della giornata: Bra e Virtus Mondovì. Mister Giuliano opta per un 4-3-1-2 segnato profondamente dall’esordio stagionale della stella di casa, quel marco Garavelli che si piazza alle spalle delle due punte e che tanta differenza potrà fare in questa stagione. Modulo analogo, senza però la formazione migliore, per il Bra, con Rolandone sulla mediana e Vuthay-Procaccio coppia offensiva. La partita è piacevole è mette in mostra già alcuni fondamentali elementi per il prossimo campionato: il Bra, che vince 2-0, è fortemente Rolandone-dipendente, giocatore chiave perché passano dai suoi piedi praticamente tutti i palloni vaganti nella mediana, ma può altrettanto gioire per aver trovato in Vuthay, autore dell’1-0 con un bel sinistro volante, una valida spalla a bomber De Peralta, lasciato in panchina in vista del match col Toro. Per la Virtus, invece, è evidente come molto passi dalla vena dei due ex Pro Dronero: se Garavelli riuscirà ad accendersi saranno problemi per qualsiasi difesa avversaria, mentre è chiaro come l’esperienza di Madrigrano, fondamentale per una stagione da neopromossa, necessiti di una spalla difensiva anche più giovane, ma almeno dotata di buona velocità.
Detto del primo match, di fatto il più interessante per quanto riguarda la possibilità di vedere all’opera due squadre non troppo lontane per blasone e qualità, è evidente come la parte restante del Trofeo sia stata un Toro-show. Otto gol fatti e zero subiti in 90’. Bravo il Mondovì a reggere per i primi 15’, meno brillante e lucido nella mezzora successiva, anche a causa della sciagurata turnazione di quasi tutti gli undici voluta da Giuliano. I granata si schierano con un 3-5-2 ormai fatto proprio da mister Ventura: Gillet, protetto da Bovo, Jansson e Gaston Silva; centrocampo con Darmian, reduce da un grande Mondiale, e Masiello sugli esterni, e Nocerino, Ruben Perez e Sanchez Mino centrali, alle spalle della coppia Larrondo-Martinez. Ed è proprio il neoacquisto Sanchez Mino, alla prima stagionale, a trovare la rete del vantaggio, prima che si scateni Martinez e serva il secondo gol a Ruuben Perez, il terzo a Larrondo e sigli il quarto. A chiudere, la prodezza di Bovo, che insacca con una girata fulminante dai 25 metri, sorprendendo De Miglio.
C’era attesa anche per l’ultimo match, quel Bra-Torino che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto assegnare il Trofeo. Finisce invece con un 3-0 più che onorevole per i braidesi, nonostante di fatto non siano mai andati al tiro, pur avendo davanti la coppia Varvelli-De Peralta, supportata da Osella, e il ritrovato capitan Chiazzolino a centrocampo. Stesso 3-5-2 per i granata, con autori diversi: Padelli tra i pali; Maksimovic, capitan Glik e Moretti in difesa; Vesovic, Benassi, Vives, El Kaddouri e Molinaro a centrocampo; Barreto e Quagliarella davanti. Man of the match, senza ombra di dubbio, Omar El Kaddouri, che sfrutta ancora una volta, come già accaduto lo scorso anno, la città di Mondovì per dimostrare tutto il suo valore. Il belga, di fatto, vince da solo, siglando l’1-0 con un bel sinistro e trovando poi il 2-0 con uno strepitoso destro a giro dalla lunga distanza, prima del 3-0 definitivo di Quagliarella.
Nessuna sorpresa quindi: trofeo al Toro, Bra secondo e Virtus terza.
In serata, poi, la grande festa con presentazione nella piazza di Mondovì con i tifosi inneggianti e vogliosi di vedere da vicino i loro beniamini. Tra i più amati sicuramente Glik, Darmian e Nocerino, ma non gli applausi sono per tutti, compreso lo staff tecnico. Quindi, restano forti le parole: dal “Chi non salta bianconero è” su cui Nocerino e Molinaro si scatenano molto più di Quagliarella, che non si sente forse di rinnegare del tutto anni di successi sull’altra sponda del Po, passando per lo “Speriamo di essere qui il prossimo anno” di Ventura, fino a quel coro, “Torneremo ad Amsterdam”, che ospitò l’ultima finale europea del Toro, che fa capolino tra i molti tifosi presenti. Un monito ed un urlo speranzoso: chissà che la Mondovì che tanto bene ha portato non possa ascoltare ed esaudire ancora…
Secondo Trofeo Città di Mondovì
Bra-Virtus Mondovì 2-0
Virtus Mondovì-Torino 0-5
Torino-Bra 3-0
Classifica finale
Torino 6, Bra 3, Virtus Mondovì 0.
Carlo Cerutti