Non si escludono collegamenti con una violenta rapina del gennaio scorso, a Madonna dell’Olmo
Martedì 19 agosto 2014 – 11.00
A gennaio, a Cuneo, si era verificata una violenta rapina ai danni di una persona anziana che era stata pesantemente malmenata da due individui che ne avevano atteso l’arrivo in garage.
La colluttazione, verosimilmente finalizzata a consumare una rapina in abitazione, si era conclusa con la fuga dei due rapinatori, con un orologio di valore, e lesioni di oltre 30 giorni per la vittima.
La indagini della Squadra Mobile, sezione anti-rapina, hanno consentito, dapprima, di individuare e trarre in arresto uno dei due rapinatori, P.E., classe 1981, residente a Verzuolo, che è stato condannato dal Tribunale di Cuneo alla pena della reclusione per 3 anni e 6 mesi. P.E. ha ammesso di aver partecipato alla rapina ma non ha rivelato i nomi dei complici.
Le attività tecniche hanno consentito, da un lato, di sequestrare, presso l’abitazione di un altro pregiudicato cuneese di origine albanese, gli indumenti utilizzati da P.E. per commettere la rapina, e, dall’altro, di monitorare un gruppo di cittadini albanesi domiciliati nel varesotto nell’area di Castellanza.
L’operazione ha permesso di scoprire che il gruppo monitorato era in procinto di organizzare l’ingresso, in Italia, attraverso il valico di Trieste, di due connazionali che si stavano nascondendo tra il confine della Slovenia e dell’Ungheria; le modalità con cui i due dovevano spostarsi, di notte, a piedi, senza viveri e vestiti di ricambio, portavano a ritenere, da subito, che il loro ingresso sarebbe stato illegale perché espulsi o ricercati.
E’ stato organizzato, così, unitamente alla Squadra Mobile di Trieste, un servizio di osservazione del valico: i soggetti monitorati sono stati intercettati, unitamente ai due passeggeri che, nell’occasione, hanno esibito passaporti riportanti generalità “pulite”. Il successivo esame foto-dattiloscopico, però, ne ha evidenziato i precedenti, anche gravissimi (uno di due era stato condannato per omicidio) e due precedenti espulsioni. I passeggeri, quindi, sono stati arrestati per aver fatto reingresso illegale in Italia e respinti in Slovenia.
Sulla scorta degli elementi raccolti dalla Squadra Mobile la Procura di Trieste ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. ordinanze di custodia cautelare a carico dei due “passeurs” nonché il sequestro, finalizzato alla confisca, dell’autovettura utilizzata per procurare l’ingresso illegale in Italia.
Nei giorni scorsi a Castellanza (VA), gli uomini del Commissariato di Bustoarsizio hanno individuato l’autovettura, immediatamente sequestrata, e hanno arrestato uno dei due destinatari della custodia cautelare in carcere. Ancora ricercato il complice.
L’operazione della Squadra Mobile è di estrema importanza per i soggetti coinvolti nonché per l’area in cui è avvenuta. Non si escludono, infatti, collegamenti tra i soggetti monitorati ed alcune rapine, anche, in villa, consumate da soggetti extracomunitari. Nella violenta rapina in villa consumata a gennaio in Madonna dell’Olmo, infatti, l’autovettura rapina è stata ritrovata proprio a Castellanza, luogo di domicilio dei due passeurs arrestati.
Redazione