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Scarti vegetali agricoli e forestali: ora si possono bruciare. Ecco tutte le regole previste a Rifreddo

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Mercoledì 3 settembre 2014 – 10.45

Negli scorsi giorni il sindaco Cesare Cavallo ha emanato un ordinanza avente ad oggetto la possibilità di bruciare piccoli cumuli di scarti vegetali. Un atto che si basa sulle recenti modifiche normative nazionali che hanno attenuato le disposizioni di divieto assoluto di combustione da parte dei privati e che definisce compiutamente come ci si deve comportare allorché si abbia la necessità di liberarsi di residui vegetali agricoli e forestali.

 

L’ordinanza a livello generale prevede che si possano bruciare al massimo tre metri cubi di materiale e che l’abbruciamento debba avvenire esclusivamente sul luogo di produzione ma anche che il fuoco debba essere sorvegliato e che non si possa procedere alle operazioni di combustione durante le ore notturne o durante i periodi ad alto rischio di incendi stabiliti dalla Regione Piemonte.

 

A livello concettuale – spiega il primo cittadino – l’idea dell’ordinanza è molto semplice permettere lo smaltimento dei rifiuti vegetali in modo conforme alle tradizioni agricole e forestali delle nostre zone ed evitare che questi materiali debbano viaggiare, con tutto ciò che ne comporta, fino ai luoghi di smaltimento. Nella redazione pratica dell’atto abbiamo però dovuto tenere presente le molte problematiche che ruotano intorno all’accensione dei fuochi e quindi inserire le necessarie norme di dettaglio che trattano delle distanze dalle abitazioni di terzi delle fasce di rispetto dei boschi così come enumerare una serie di operazioni per evitare la propagazione di eventuali incendi”. Elementi che non sempre sono del tutto ovvi e chi intende avvalersi delle facoltà di bruciare gli scarti vegetali deve conoscere nel dettaglio.

 

Data la situazione e vista la novità della normativa – aggiunge ancora il primo cittadino – prima di intraprendere l’operazione di bruciatura consiglierei a tutti i cittadini di dare un occhiata all’ordinanza (la stessa è pubblicata sul sito comunale nella sezione albo pretorio) ed in caso di dubbi di contattare gli Uffici comunali in modo da non incorrere in problemi e sanzioni”.

 

cs

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