Bra, tasse comunali invariate nonostante i tagli al bilancio. Sibille: “Faremo ricorso al Tar”

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Dal 2008 tre milioni di trasferimenti statali in meno

Martedì 16 settembre 2014 – 16.05

750.000 euro in meno di trasferimenti erariali sul bilancio dell’anno in corso. E’ questa l’amara sorpresa che l’amministrazione comunale di Bra ha conosciuto solo a fine luglio 2014 e che dovrà coprire entro fine anno. La scelta: quella di non ricorrere alla leva fiscale.

In un momento come questo non potevamo seguire la strada più semplice, quella di un ritocco alle aliquote delle imposte comunali. Abbiamo fatto una scelta diversa, più difficile ma sicuramente in sintonia con la nostra comunità, ovvero quello di incidere sulle spese per 150.000 euro, di forzare il recupero dell’evasione dei tributi comunali per circa quattrocento mila e di compensare la differenza con l’utilizzo straordinario di parte degli oneri di urbanizzazione per coprire spesa corrente” – ha rivelato questa mattina, martedì 16 settembre 2014, il sindaco Bruna Sibille in una conferenza stampa convocata in municipio, con il vice sindaco Giovanni Fogliato che ha definito il cammino imboccato dalla giunta comunale braidese “più equo e più adeguato alla situazione di perdurante crisi economica nella quale stiamo vivendo”.

 

Dal 2008 tre milioni di trasferimenti statali in meno

Duro l’attacco della prima cittadina anche alle modalità di riparto dei tagli, “che hanno privilegiato i comuni che avevano un’aliquota Imu più elevata, penalizzando quindi coloro che da tempo si erano rapportati in maniera più equa nei confronti dei contribuenti. Ricordo che per il solo nostro Comune la differenza tra quanto versiamo e quanto riceviamo dallo stato come differenza tra il maggior gettito Imu rispetto all’Ici è di circa un milione, in un quadro dove i trasferimenti statali sono scesi dai cinque milioni e mezzo ottenuti nel 2008 ai poco più che due milioni dell’anno passato” – ha detto Bruna Sibille, che ha anticipato come l’amministrazione civica abbia deciso di affidare un incarico ad un legale con lo scopo di presentare un ricorso al Tar che chieda l’annullamento del provvedimento di riparto dei fondi.

 

Sotto questo profilo abbiamo ingaggiato anche un duro confronto nei rapporti con l’Anci (l’associazione nazionale dei comuni): se l’associazione non difende gli interessi di tutti i comuni, indipendentemente dall’essere grandi o piccoli, forse i cinquemila euro di quota associativa che stiamo pagando ogni anno potranno essere destinati ad altri fini istituzionali” – ha chiosato Sibille.

 

In cinque anni tagliati 2 milioni sui 6 di possibile intervento
Non è possibile venire a conoscenza dei dati certi da inserire in bilancio oltre la metà dell’anno di riferimento” – ha poi ricordato il vice sindaco Fogliato – “Quando abbiamo redatto il documento di previsione ci siamo basati su stime derivanti dagli elementi di cui disponevamo e sulla scorta della legislazione allora vigente. Oggi le carte in tavola sono completamente mutate, peraltro in un quadro che ci ha visto tagliare due milioni di euro di spesa nei soli ultimi cinque anni di amministrazione: due milioni che sono andati a incidere sui 5-6 milioni di spesa non rigida, l’unica sulla quale era possibile intervenire. Oggi non è più possibile andare oltre e, a notizie straordinarie, abbiamo risposto con provvedimenti straordinari, pur nel pieno rispetto della legge, destinando parte dei proventi degli oneri di urbanizzazione a coprire la spesa corrente”.

 

Il vice sindaco ha però evidenziato come la macchina comunale sia al lavoro per reperire nuove risorse nel tentativo di lasciare il più possibile inalterato il quadro degli investimenti, in gran parte finanziati proprio con i proventi edilizi. “Cercheremo di disporre della sufficiente liquidità andando a vendere cespiti non utilizzati dall’amministrazione comunale, consentendo anche di non mettere a rischio gli equilibri che consentono il rispetto del patto di stabilità interno” – ha poi concluso il vice sindaco, sottolineando infine il grande lavoro di recupero dell’evasione fiscale messo in atto dall’ufficio tributi comunale. Dalle stime, si prevede un recupero di circa quattrocento mila euro, 320 mila dei quali derivanti dall’Imu e la differenza dalla tassa rifiuti.

 

cs