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Confindustria critica la politica degli annunci di Governo e Regione sulle infrastrutture

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Biraghi: “L’autostrada non verrà mai ultimata e i fondi per Levaldigi devono restare sul territorio”

Martedì 16 settembre 2014 – 14.30

Forte reazione del presidente di Confindustria Cuneo, Franco Biraghi, alle posizioni espresse nei giorni scorsi dalla politica riguardo le principali infrastrutture della provincia di Cuneo: sull’autostrada Asti-Cuneo il numero uno degli industriali cuneesi non crede all’ennesima promessa del Governo di ultimare l’opera e sostiene che non verrà mai completata; sul futuro dell’aeroporto di Levaldigi, invece, contesta l’intenzione della Regione di dirottare fuori provincia i finanziamenti non più destinati allo scalo cuneese.

 

Dover apprendere dai giornali le intenzioni del Governo e della Regione sulle risorse del nostro territorio è demoralizzante – commenta Franco Biraghi -. In queste decisioni non c’è stato alcun coinvolgimento della parte produttiva della Provincia, la sola che, stringendo i denti, cerca di assicurare quello che un tempo era benessere ed ora è solo più sopravvivenza. Il Governo con il Decreto ‘Sblocca Italia’ non ci dà alcuna garanzia sul completamento dell’autostrada Asti-Cuneo. Siamo esterrefatti che neppure questa volta ci sia la certezza che un’opera di vitale importanza, che attendiamo da più di vent’anni, verrà ultimata. La verità è che l’autostrada Asti-Cuneo non verrà MAI completata! A noi, che lo abbiamo capito benissimo, non resta che chiederci come faranno le nostre aziende a sopravvivere. Se non cambieranno subito le cose, e non tra i famosi ‘mille giorni’, della realtà industriale del nostro Paese non rimarranno altro che le macerie”.

 

Altro capitolo le risorse dirottate dalla Regione dall’aeroporto di Levaldigi a quello di Caselle – continua il numero uno degli industriali cuneesi -. Da cuneesi chiediamo con forza che questi fondi rimangano a Cuneo e vengano utilizzati per asfaltare le strade che, trascurate da molti anni, sono oramai allo sfascio, piene di buche ed in alcuni casi anche pericolose. C’è il rischio concreto che quando i nostri concittadini capiranno che è in atto una sistematica spoliazione delle risorse loro destinate, la disaffezione verso la politica e l’odio verso chi ci comanda possa esplodere con reazioni inaspettate per la pacifica popolazione cuneese. Non sono bastati i fondi delle olimpiadi che hanno assorbito anche le risorse destinate ai nostri impianti di risalita? E il virtuoso tribunale di Alba spazzato via per privilegiare Asti? E nemmeno gli stanziamenti per il trasporto pubblico, la cui ripartizione infelice ci ha costretti a continui tagli dei collegamenti, che penalizzano lavoratori e studenti? Un passo avanti era stato fatto nel 2012 quando la Regione Piemonte che spendeva 5 milioni e mezzo per mantenere 500.000 km di collegamenti ferroviari per la nostra Provincia li sostituì con gli autobus, spendendo 2 milioni l’anno per 1.250.000 km di trasporto pubblico. Servizi migliorati e soldi risparmiati. Ma i risparmi di 3,5 milioni l’anno non sono andati né per la tanto auspicata ultimazione della Asti-Cuneo, né per la manutenzione delle nostre pessime strade, né in alcuna altra opera infrastrutturale della Provincia. Questa è una vergogna, alla quale i nostri politici locali ed i nostri amministratori devono porre rimedio. Ora che non rimane nemmeno più l’ente provinciale a difendere gli interessi della Granda, siamo sempre più abbandonati a noi stessi e la politica diventa sempre più lontana dai cittadini. Vogliamo chiedere ai nostri politici e ai nostri amministratori locali: state con noi cittadini per difendere la Provincia di Cuneo dal definitivo impoverimento e dalla marginalizzazione a cui la costringono oppure siete ancora troppo legati al potere politico per potervi schierare?“.

 

cs

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