Commento a caldo del sindaco di Bra sulla poltrona della Provincia

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In attesa di conoscere le liste alcune precisazione di Bruna Sibille sulla mancata candidatura

Lunedì 22 settembre 2014 – 11.30

Si concluderanno questa mattina, tra poco meno di un’ora, le operazioni di presentazione delle liste per le elezioni provinciali previste per domenica 12 ottobre.

In attesa di conoscere il nome del prossimo presidente provinciale, pubblichiamo alcune precisazioni del sindaco di Bra, Bruna Sibille in merito alla sua decisione di non candidarsi: “Ho ricevuto tantissimi inviti, sia di sindaci della provincia che di autorevoli esponenti della società cuneese, per essere candidata: già da prima della pausa estiva però avevo deciso diversamente. Il motivo alla fin fine è uno solo: l’impossibilità di assolvere ad entrambi gli impegni, quello di sindaco di Bra e quello di Presidente della Provincia. Solo quattro mesi fa i braidesi mi hanno rinnovato la loro fiducia per altri cinque anni di mandato amministrativo, e non ho ritenuto giusto sottrarre alla città una parte considerevole del mio tempo (realisticamente almeno un paio di giorni alla settimana) per un impegno diverso“.

 

Sulla candidatura di Borgna, la prima cittadina di Bra esprime così apprezzamento: “Apprezzo molto la sua decisione coraggiosa, credo che anche l’aspetto logistico abbia la sua rilevanza, oltre al fatto di essere appena quarantenne. La sua candidatura rappresenta anche un punto di equilibrio necessario fra le varie ‘anime’ della Provincia Granda, ed è significativo che vi sia stata nei suoi confronti unanimità di consensi“.

 

Sulla questione sollevata da più parti di un nuovo consiglio provinciale all’insegna delle “larghe intese” è perentoria: “Chi lo fa non ha capito un bel nulla della riforma dell’ordinamento provinciale che ha portato a questa modalità di elezione del Consiglio e del Presidente. La riforma Delrio non si limita ad abolire l’elezione popolare, ma prevede un percorso la cui conclusione è l’abolizione completa dell’istituto Provincia. Si può essere d’accordo o meno sull’impianto della riforma (io stessa ho molte perplessità), ma sta di fatto che riproporre, in questa situazione, un confronto politico-partitico per aggiudicarsi la guida dell’ente sarebbe molto fuori luogo. D’altronde nella stessa direzione stanno andando la maggior parte delle Province. Il Presidente ed i dodici consiglieri eletti non potranno impegnarsi su programma strategici, di lungo respiro, la loro mission sarà garantire i servizi essenziali. Oltre ad altre cose importanti, beninteso, come la definizione del nuovo bacino del trasporto pubblico locale ed il funzionamento delle autorità di ambito largo, le cosiddette ATO di acqua e rifiuti“. Per questa ragione, secondo Sibille, anche l’invito a boicottare la votazione non è da tenere in considerazione per quanto precedentemente affermato. E quindi ci tiene a precisare: “La conduzione dell’ente avrà una forte componente tecnico-amministrativa ed una ‘bassa intensità’ politica. In questa situazione, mi stupisco che chi ha retto il governo provinciale negli ultimi anni, non solo si tiri fuori a priori da un accordo di questa valenza, ma giunga al punto di invitare i Consiglieri a disertare le urne. Evidentemente la signora Gancia ritiene che la sua passata gestione sia stata di livello talmente alto da pensare “dopo di me il diluvio”… lasciamo stare. Quanto alle altre forze astensioniste, le invito caldamente a riflettere sul fatto che la responsabilità di garantire servizi di essenziale importanza, come scuole e trasporto pubblico locale, ce l’hanno tutti i consiglieri eletti, nessuno può salire sull’Aventino e da lì limitarsi a contemplare il disastro”.

 

Punto fermo, il contributo di Bra al funzionamento della futura amministrazione provinciale: “I dodici componenti della lista per il Consiglio sono stati scelti anche con una ripartizione su base territoriale, per garantire una equilibrata rappresentanza delle diverse zone. Ed io sono stata indicata per rappresentare l’hinterland della nostra città, cosa che farò ben volentieri, con l’attenzione rivolta anche ai piccoli Comuni. Toccherà poi al Presidente eletto assegnare le deleghe sulle competenze amministrative dell’ente a ciascuno dei dodici. Ci aspettano mesi tutt’altro che facili, ma noi faremo come sempre la nostra parte“.

 

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Redazione