La Gdf avrebbe effettuato i controlli presso la Comunità Montana di Ceva
Lunedì 22 settembre 2014 – 10.00
Nei giorni scorsi i finanzieri della Brigata della Guardia di Finanza di Ceva hanno concluso un’indagine nel settore dei delitti contro la Pubblica Amministrazione segnalando un soggetto all’Autorità Giudiziaria di Cuneo per il reato di “peculato”.
Le attività investigative, svolte presso la Comunità Montana di Ceva, incentrate sul delicato settore della gestione degli appalti pubblici, con specifico riferimento al cosiddetto “incentivo di progettazione”, indennità istituita al fine di ottimizzare i costi all’interno della Pubblica Amministrazione.
La norma, rivisitata recentemente nell’ambito della “spending review”, stabilisce che, qualora le attività tecniche previste per la realizzazione di un’opera pubblica (progettazione, direzione dei lavori, sicurezza), vengano realizzate da personale appartenente all’Ufficio Tecnico dell’Ente pubblico appaltante, al medesimo personale spetta, a titolo di incentivo, una quota non superiore al 2% dell’importo a base d’asta. Di contro, nel caso in cui, le predette attività tecniche vengano affidate a professionisti esterni alla Pubblica Amministrazione, detta quota è da accantonare e destinare ad economie interne dell’Ente appaltante.
La ratio della norma quindi mira ad incentivare lo svolgimento delle attività tecniche da parte del personale preposto dei relativi uffici, al fine di contenere i costi legati all’affidamento “all’esterno” delle stesse.
Nel corso delle operazioni, le Fiamme Gialle cebane hanno invece constatato che, in numerosi casi analizzati relativamente al periodo 2010-2013, un dirigente pubblico, responsabile dell’Ufficio Tecnico dell’Ente appaltante, si è indebitamente appropriato delle somme liquidate a titolo di incentivo di progettazione, in realtà non spettanti in quanto le attività tecniche erano state affidate a professionisti esterni.
Redazione