Uncem d’accordo con Coldiretti: “Meno burocrazia, bandi più snelli e veloci”

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La montagna chiede sgravi burocratici. La programmazione 2007-2013 insegna: troppi soldi non spesi

Mercoledì 8 ottobre 2014 – 16.15

Tanti, troppi soldi non spesi. Il Piano di sviluppo rurale 2007-2013 ha ancora diversi milioni disponibili che si potrebbero investire su montagna e foreste.

Per evitare gli errori, i ritardi, gli eccessivi carichi burocratici, la lentezza nell’esame di bandi e nelle proposte dei territori, Uncem si unisce alla recente richiesta di Coldiretti: nell’uso dei fondi per lo sviluppo rurale del prossimo settennato, sarà necessario avere bandi rapidi ed efficaci. Se così non fosse, si arriverà alla fine della programmazione, nel 2020, con ritardi sommati negli anni e con “l’allarme” che si sta manifestando oggi, con bandi ancora da fare, investimenti e lavori da concludere, progetti da rendicontare. Una situazione sulla quale Coldiretti e Uncem chiedono chiarezza, certezze, efficace programmazione.

 

Roberto Moncalvo, presidente nazionale dell’associazione agricola di categoria, ha insistito in particolare sulle misure del Psr per foreste e montagna: ridurre il carico burocratico, accorciare i tempi, semplificare. Tre esigenze che Uncem, nel corso della costruzione dei tre programmi operativi regionali (Por Fesr, Por Feasr e Por Fse) ha sempre ribadito e che risottolinea ora, mentre in corso Stati Uniti e in piazza Castello c’è grande attesa per l’arrivo delle osservazioni da parte degli organismi europei. Una prevede sicuramente l’inserimento nel Por Feasr di qualche milione di euro per la banda ultralarga. Il digital divide, secondo l’Europa, è da ridurre drasticamente se si vuole che le imprese vivano e crescano. Un punto chiave anche secondo Uncem. Fondamentale anche trovare nei tre programmi operativi i punti percentuali (dunque i milioni di euro necessari) sui diversi bandi per il programma “aree interne”, voluto dall’ex ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca, che, attraverso fondi nazionali e regionali, punterà a migliorare i servizi (scuola, trasporti, sanità) e a generare sviluppo in quattro vallate alpine individuate in Piemonte e in altre regioni italiane.

 

Uncem ribadisce una richiesta sul Piano di sviluppo rurale: il rifinanziamento, secondo i criteri della scorsa programmazione, della misura 322, per il rinnovamento dei villaggi: almeno sessanta Comuni montani hanno progetti immediatamente cantierabili per la rivitalizzazione dei loro borghi alpini (si tratta dei progetti preliminari non entrati nella graduatoria di finanziamenti nel 2009). Le risorse ancora disponibili oggi del Psr in conclusione, possono essere destinate a questa importante strategia che ha permesso di rigenerare porzioni di territorio montano in stato di abbandono.

 

Redazione