In una nota si manifestano perplessità sul pesante ridimensionamento previsto per sportelli e filiali
Giovedì 16 ottobre 2014 – 16.30
La Costituente dei beni Comuni ha inviato una nota per precisare la sua posizione sulla chiusura prevista dei 15 uffici della Bre Banca e chiedere un comunicato ufficiale ai vertici della Fondazione Crc.
“Apprendiamo con grande preoccupazione da LaStampa di Mercoledì 15 Ottobre, pagine di Cuneo, che “La scure di UBI si è abbattuta su “BRE banca”, mettendo a rischio duecento posti di lavoro in Piemonte, Liguria e Costa Azzurra, territori nei quali opera la Banca Regionale Europea. Solo per la Provincia di Cuneo chiuderebbero 15 Uffici, mentre 16 filiali sarebbero declassate a sportelli”.
“La notizia – si legge ancora nella nota – prefigura un pesante, per quanto non inatteso, ridimensionamento della storica Banca cuneese, che già due anni fa aveva presentato, per la prima volta nella sua storia, un bilancio in rosso a seguito di una sconsiderata operazione di acquisizione del Banco S.Giorgio di Genova, gravato dal peso di molti crediti inesigibili”.
Forti sono le preoccupazioni espresse, come si legge: “Tutto questo avviene in palese contrasto con quanto previsto dai vertici della Banca e della Fondazione CRC (proprietaria del 25% delle azioni di BRE), che alcuni anni fa avevano indicato nel “ritorno al territorio” (la BRE Banca – consociata di UBI – aveva ridimensionato i propri ambiti territoriali di intervento) le premesse per un futuro positivo sviluppo.
Ma avviene anche dopo il contrastato e temerario rinnovo (nel 2011) delle cariche nelle due Banche (anche a seguito di un diretto intervento della Fondazione CRC), che aveva visto fortemente ridimensionato il ruolo della Provincia di Cuneo nella gestione delle stesse: infatti, alla Presidenza della BRE era stato nominato un torinese, Rossi di Montelera (riconfermato nel 2014) e nel Consiglio di UBI Banca era stato nominato Gian Luigi Gola, indebolito da alcune vicende non proprio esemplari e oggetto di critiche documentate, riprese anche dalla stampa nazionale”.
“Ci si domanda quindi cosa pensino oggi i vertici della Fondazione CRC degli esiti di questa strategia, che oggi, al di là delle polemiche politiche, va a colpire la “carne viva” dei lavoratori del settore.
Chiediamo quindi per doverosa informazione della comunità che la Fondazione emetta un Comunicato ufficiale su queste ultime dolorose decisioni”.
Infine un’ultima annotazione sulle surreali dichiarazioni del Sindaco di Cuneo, Federico Borgna circa la chiusura delle sedi “una scelta che giudicherà il mercato”. Crediamo che vi siano ormai poche persone al mondo che credono ancora in buona fede alle virtù spontaneamente riequilibratrici del mercato in un contesto dominato da pochi gruppi finanziari monopolistici.
Nota diffusa da: La Costituente dei Beni Comuni