In provincia di Cuneo sono state 48 le vittime della strada nel 2013
Martedì 28 ottobre 2014 – 12.15
Secondo le cifre presentate ieri dal Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale (CMRSS), prosegue il percorso di miglioramento intrapreso dal Piemonte da oltre dieci anni.
Se nel periodo dal 2000 al 2010 si sono chiusi con una riduzione della mortalità del 42% (il dimezzamento previsto dall’Unione Europea è stato raggiunto con due anni di ritardo, nel corso del 2012), il nuovo decennio vede la nostra regione ben avviata verso il perseguimento dei nuovi obiettivi.
Con riferimento al valore 2010 (327 morti), il target piemontese per il 2020 è quello di non superare quota 163.
Lo studio analizza il fenomeno nelle sue molteplici e variegate componenti e, basandosi sui dati raccolti in tutto il territorio regionale, consente una focalizzazione sugli aspetti critici sui quali concentrare gli sforzi e gli interventi.
In controtendenza è invece l’aumento della mortalità giovanile: dopo diversi anni di miglioramento, nel 2013 si contano, rispetto al 2012, 6 vittime in più tra i neopatentati (18-21 anni) e 16 tra i giovani di età compresa tra i 22 e i 29 anni (+47%, valore che aumenta al 56% considerando il 2010).
Per ciò che riguarda la provincia di Cuneo, gli incidenti stradali con lesioni nel 2013 sono stati 1.244: il 6% (circa) in meno rispetto al 2012. Tendenza confermata anche nel numero di feriti: -6% netto (1.859 nel 2013 contro i 1.989 del 2012). Sono state 48 le vittime della strada nel 2013, contro le 49 dell’anno precendente (-2%).
Nel primo semestre 2014 (dati provvisori e non ancora ufficiali) gli incidenti finora registrati sono stati 817 (-10% rispetto allo stesso periodo del 2013, -16% rispetto al 2012). Sono 1.188 le persone ferite (-12% rispetto al 2013, -19,5% rispetto al 2012), 28 i morti (-17% rispetto al 2013, -24% rispetto al 2012).
Commenta l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco: “La sicurezza stradale rimarrà un tema prioritario della Regione Piemonte e procederemo alla redazione del nuovo programma regionale triennale 2015-2017 che, pur tenendo conto dei limiti di bilancio, fissi le linee guida della nostra azione ed individui nuove modalità di finanziamento anche attraverso forme di partenariato pubblico-privato”.
Redazione