Giovedì 30 ottobre 2014 – Ore 15.00 – La Nazionale italiana di calcio femminile, seppur faticando più del dovuto, stacca il passa per la finalissima dei play off che consentiranno alla vincitrice di partecipare ai prossimi Mondiali di Canada 2015.
La squadra del CT Antonio Cabrini ha pareggiato per 2-2 contro l’Ucraina (reti in rimonta di Melania Gabbiadini e Patrizia Panico) passando il turno grazie al 2-1 dell’andata ed ora attendono la vincente tra Olanda e Scozia con gli Orange favoriti. Nessuna possibilità, però, di vedere la partita per gli affezionati di questa disciplina e questo ha indispettito non poco una delle grandi realtà del calcio femminile italiano: Barbara Bonansea che ci ha scritto per sottolineare quest’aspetto tutt’altro che positivo.
Pubblichiamo integralmente la lettera dell’attaccante nativa di Pinerolo ed attualmente in forza al Brescia Campione d’Italia.
“Buongiorno,
vi ringrazio anticipatamente per lo spazio che vorrete dedicare a questa mia lettera di sfogo. Ho deciso di scrivere alla vostra redazione perché siete un punto di riferimento per il calcio femminile locale e nazionale, volendo attirare l’attenzione di tutti quanti su un aspetto che trovo irreale e paradossale.
Ieri si è svolta Lviv (Ucraina) la gara di ritorno del 1° turno play off valido per le qualificazioni ai Mondiali di Canada 2015. Domanda: esclusi gli affezionati qualcuno era al corrente di questo?
La risposta credo, purtroppo, che sia un NO!
Ieri una squadra vestita d’azzurro stava lottando per una nazione intera, tra mille difficoltà e tra l’indifferenza generale. Gli organi di stampa nazionali e hanno letteralmente snobbato quest’importante appuntamento. La RAI, a cui noi paghiamo il canone ogni anno, ha deciso che mandare un troupe in Ucraina fosse troppo per una partita del genere. La Gazzetta dello Sport, come tutte le altre testate giornalistiche, hanno riservato una super ‘breve’ per annunciare l’impegno. Insomma, la solita solfa riservata al calcio femminile italiano.
Essendo infortunata ed alle prese con le cure mediche non solo non ho potuto essere presente sul campo all’impegno ma non ho potuto neanche seguire adeguatamente la sfida dovendo rimanere incollata al computer ed al sito dell’UEFA per sapere il risultato della gara. Vi sembra normale tutto questo? Vi sembra normale che in Italia lo sport più seguito sia il calcio purchè sia maschile? In un periodo storico dove tutti si riempiono la bocca con belle parole sulla parità dei sessi questo è un gran bell’esempio.
Noi giocatrici non percepiamo gli stipendi dei nostri colleghi maschi, non abbiamo la loro visibilità mediatica, non finiamo sui rotocalchi per una scappatella o una notte folle in discoteca (e neanche vorremmo): quello che chiediamo è solamente un po’ di rispetto quando cerchiamo di portare in alto il nome della nostra amata Italia.
Per la cronaca: ieri, pareggiando 2-2 abbiamo conquistato il pass per la finalissima nella quale ci giocheremo l’accesso al prossimo Mondiale. Solo per informare chi magari avrebbe voluto saperlo ma non l’ha trovato da nessuna parte.
Il calcio è di chi lo ama, maschio o donna che sia. Forza Italia, forza azzurre.
Barbara Bonansea”