La famiglia chiede più rispetto e il Comitato formato dagli amici chiuderà la pagina
Giovedì 30 ottobre 2014 – 9.30
Il caso di Elena Ceste continua a suscitare dubbi e interrogativi, ma la famiglia adesso chiede più rispetto soprattutto per i quattro figli – tutti minori di età compresa tra i 6 e i 14 anni – tartassati dall’eco mediatica che il caso genera.
Sul luogo del ritrovamento dei resti del corpo in molti hanno cominciato un via vai discreto per deporre fiori e pensieri, mentre dal fango emergono altri resti, alcune ossa e i denti, che ieri sono stati rinvenuti da ulteriore sopralluogo condotto dai carabinieri alla presenza del medico legale Romanazzi, insieme ai vigili del fuoco.
L’amica di Elena, Morena Deidda, ex compagna di scuola nonché promotrice del gruppo “Comitato Insieme per Elena, insieme per la verità”, ha annunciato che la pagina diventerà un gruppo chiuso, motivandola con il fatto che adesso che il corpo è stato ritrovato, chi vuole continuare a cercare la verità può farlo iscrivendosi. Resta aperta la pagina, dove pensieri, ipotesi, supposizioni ma anche richiesta di rispetto per la dolorosa vicenda e soprattutto per la vita privata della donna, che da più parti è stata calpestata e infangata con insinuazioni su presunti amanti, si susseguono senza sosta.
Ognuno sembra conoscere una sua verità su Elena Ceste e la sua tragica fine, e questo esaspera i parenti e le persone più vicine alla famiglia che cominciano a mal tollerare anche i continui appostamenti dei media, ecco perché anche gli inquirenti cercano e chiedono maggior riserbo, mentre le indagini continuano senza sosta.
sv
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