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Serie D: Il Bra supera la prova del nove! Pro Settimo & Eureka battuta 2-1

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Domenica 2 novembre 2014 – ore 20.02 – Non ce ne voglia mister Gardano, da sempre restìo alle analisi fatte attraverso i numeri ed i calcoli, ma questa volta qualche richiamo matematico è d’obbligo. Un Bra “algebrico” schianta 2-1 la Pro Settimo & Eureka, che a domicilio non perdeva addirittura da 18 mesi, supera la prova del nove, legata ai nove risultati utili consecutivi, e si porta a quota 19, meno tre dal tandem di testa ed in piena zona playoff, mantenendo il miglio attacco di categoria con 21 reti.

 

 

Al fischio d’inizio i tifosi braidesi accorsi al “Renzo Valla” di Settimo Torinese restano sorpresissimi: niente 4-3-3, che tanto bene aveva fatto fin qui, e spazio al 3-5-2, per punire sugli esterni gli avversari e per creare superiorità in mediana, pur scoprendosi leggermente sulle ripartenze della “Pro”. Tra i pali Bonvissuto, in crescita costante; in difesa Lombardo sulla destra, Silvestri centrale e Strumbo sulla sinistra; in mediana, fuori Silva Perdomo per rifiatare e spazio ai muscoli ed alla corsa di Mazzafera, Chiazzolino, Pirrotta, Osella e Nicolini; davanti tango argentino con De Peralta e Banegas.

 

I padroni di casa danno spazio a tutto il loro arsenale, con un 4-3-3 che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto rispecchiare lo schieramento tattico degli ospiti: Gaudio Pucci in porta, protetto da Di Savino, Cacciatore, Grancitelli e Vasario; a centrocampo Vingiano, Perrone e la vecchia conoscenza Didu; davanti il trio composto da Parisi, Di Renzo e, soprattutto, dall’ex voglioso di rivincite Marco Dalla Costa.

 

La mossa tattica del tandem Gardano-Fornello, centrocampo a cinque per creare superiorità, non spiazza solo i tifosi, ma anche la Pro Settimo, che parte in sordina e rischia di capitolare sotto la spinta del Bra. Il primo vero guizzo è, però, di Dalla Costa, che si divora un’occasione-gol incredibile, calciando alto un pallone piovutogli sui piedi sul dischetto del rigore. La risposta del Bra porta ad una grande girata in area di De Peralta, che impegna Gaudio Pucci, costringendolo al miracolo sotto la traversa. È il preludio al gol, che arriva al 20’, proprio secondo il canovaccio dettato dallo schieramento tattico braidese: Osella spinge sulla sinistra, salta Vasario e calcia, trovando la respinta di Cacciatore. L’esterno è bravo a recuperare palla, a saltare il difensore e a servire al centro un pallone, che, sfiorato da De Peralta, trova il piede di Chiazzolino, bravo a farsi trovare pronto nell’area piccola e ad insaccare l’inatteso vantaggio cuneese.

 

Tutto qui? Manco a parlarne. Il Bra è indiavolato e serve subito l’indigesto piatto del raddoppio ai torinesi.

Chef di turno ancora lui, capitan Chiazzolino, ma il vero tocco da gourmet del pallone è di De Peralta, che salta due uomini con una ripartenza terrificante e serve deliziosamente il capitano, bravo poi ad addomesticare al limite e a spiazzare Gaudio Pucci con il sinistro. È il 24’ e la partita sembra già aver imboccato l’autostrada in direzione Bra.

 

Ma, si sa, con una squadra ancora imbattuta in casa non c’è da stare tranquilli ed i restanti 20’ del primo tempo lo dimostrano. I “neri” sono decisi, attaccano con convinzione, ma il muro braidese regge bene, eccezion fatta per un rigore non assegnato dal direttore di gara per fallo di Nicolini su Dalla Costa, ma le proteste della “Pro” sono vane.

 

La ripresa ha nel minuto 57 l’istante decisivo, quando un Bra calato per ritmo ed intensità si ritrova in dieci uomini per l’espulsione (doppia ammonizione) comminata a Nicolini, reo di aver perso tempo qualche istante prima e di aver poi commesso fallo a gamba tesa sulla metà campo. Fino a quel momento, la Pro Settimo si era resa pericolosa solo con una conclusione ravvicinata di Dalla Costa, su cui Bonvissuto aveva compiuto il miracolo, ma dopo il “rosso” cambia tutto: il Bra, che perde anche Fornello per proteste, si chiude in barricata e da lì non uscirà più, se non per qualche scorribanda offensiva attorno al novantesimo. I padroni di casa ci provano, trovano l’ennesima splendida risposta di Bonvissuto su una punizione telecomandata di Cacciatore, ma non riescono ad essere lucidi attorno ai 25 metri. Buon per i “giallorossi” che, merito anche di un tandem difensivo Silvestri-Strumbo in stato di grazia, vacillano ma non cadono fino all’88’, quando proprio l’ex Didu ribadisce in rete una non perfetta parata di Bonvissuto su tiro dal limite sinistro di Di Renzo. A quel punto, però, è troppo tardi: gli eroici uomini di Gardano si difendono con i denti nei 6 minuti di recupero e al triplice fischio possono esultare. Emblema del match De Peralta, che al termine stramazza a terra, stravolto dopo una partita di grande sacrificio, passata per almeno mezz’ora (dalla sostituzione di Banegas per far posto ad un centrocampista in più) a correre isolato tra le maglie della difesa ospite.

 

Vuoi per le parate di Bonvissuto, vuoi per i gol di Chiazzolino o per le intuizioni geniali di Gardano, ciò che conta è che il Bra è lassù, tra le regine di questo campionato anarchico, in cui nessuna comanda e tutte lottano partita dopo partita. Chissà che in un contesto di questo tipo non si materializzino grandi sorprese sotto la Zizzola.

 

Pro Settimo & Eureka-Bra 1-2

Reti: 20’ e 24’ Chiazzolino (B), 88’ Didu (P)

 

Pro Settimo & Eureka (4-3-3): Gaudio Pucci 5.5; Di Savino 6, Cacciatore 6.5, Grancitelli 5.5, Vasario 5; Didu 6, Perrone 5.5 (77’ Spoto s.v.), Vingiano 5.5, Dalla Costa 5 (63’ Gallace 5.5), Parisi 5, Di Renzo 5.5. Allenatore: Sandro Siciliano 5.5.
Bra (3-5-2): Bonvissuto 7; Lombardo 6.5, Silvestri 7, Strumbo 6.5; Nicolini 5.5, Chiazzolino 7.5, Pirrotta 7 (82’ Berteina s.v.), Mazzafera 6, Osella 6.5 (67’ Mazza 6); De Peralta 7, Banegas 6 (60’ Silva Perdomo 6). Allenatore: Massimo Gardano 7.5.

 

Arbitro: Sig. Gosetto di Schio 5.5
Assistenti: Sig. Bertesan di Verona 6 e Sig. Schiavon di Castelfranco Veneto 6.
Ammoniti: Nicolini (B), Dalla Costa (P), Silva Perdomo (P)
Espulsi: al 57’ Nicolini (B) per doppia ammonizione; al 58’ Fornello (Secondo Allenatore Bra) per proteste.

 

Carlo Cerutti

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