Il caseificio di Scarnafigi lavora il latte (più di 1.900 quintali al giorno) di oltre cento allevamenti di fiducia presenti nelle province di Cuneo e di Torino. E vuole crescere
Giovedì 13 novembre 2014 – 11.00
L’obiettivo è impegnativo, una sfida da vincere: arrivare presto a realizzare oltre mille forme di Formaggio Piemonte al giorno. Una cifra che a qualcuno potrebbe non dire nulla. Ma, se si pensa che ciascuna forma pesa 34 chilogrammi e che per realizzarla servono 500 chilogrammi di latte, il dato può essere percepito da tutti nel suo esatto valore. Scarnafigi, strada per Moretta, piena pianura saluzzese.
È qui che ha sede la Valgrana spa, azienda casearia con oltre vent’anni di storia, sviluppatasi e consolidatasi sul mercato nazionale quale produttore “leader” di formaggi a pasta dura, in particolare proprio il Formaggio Piemonte, prodotto che rappresenta oggi il “core business” dell’azienda.
A guidarla c’è Franco Biraghi, attuale presidente degli industriali della Granda, che tiene il timone dell’azienda di famiglia con i figli Alberto e Andrea, amministratori delegati.
Nel 1991, anno di nascita dell’azienda, la produzione era di venti forme di formaggio al giorno, per un fatturato annuo di circa 3 miliardi di lire.
«Oggi, all’interno degli stabilimenti Valgrana, estesi su una superficie totale di 30.000 metri quadrati, di cui la metà al coperto, le forme realizzate ogni giorno sono oltre 720, con l’azienda che sta continuando corposi investimenti per portare la capacità produttiva, nei prossimi anni, fino a 1.100 forme al giorno», puntualizza Franco Biraghi.
Tutto ciò nonostante le difficoltà imposte da una crisi che non allenta la morsa e una burocrazia sempre più pesante che l’aggrava: «Se nulla cambia le nostre aziende sono destinate a sparire», prosegue, ma tutt’altro che remissivo, il nostro interlocutore. «Il maggiore problema è la perdita di competitività, dovuta a un eccesso di burocrazia e alla pressione fiscale, vicina al 70 per cento. Per colpa di queste problematiche le nostre attività rischiano seriamente di uscire di scena, ma se ciò dovesse accadere non ci sarà più benessere per la collettività. Il divario rispetto ai Paesi civili purtroppo aumenta con il passare del tempo per colpa di un peso enorme chiamato burocrazia, un danno che ci toglie la libertà».
Con una produzione che sfiora i 280 mila pezzi all’anno e un fatturato di oltre 40 milioni di euro, Valgrana spa si colloca nelle prime posizioni in Italia tra i produttori di formaggi a pasta dura.
La chiave del successo, nel presente e nel futuro, per il caseificio di Scarnafigi è e sarà preservare le reali caratteristiche gustative e di provenienza dei propri prodotti: «Grazie al binomio vincente qualità-tradizione, che consiste in un attento esame di tutta la filiera produttiva, dalla stalla alla distribuzione», spiega Biraghi, «in azienda selezioniamo da oltre vent’anni latte proveniente da più di cento allevamenti delle province di Cuneo e Torino».
In totale, il consumo di latte giornaliero in Valgrana è pari a 1.900 quintali, nell’ambito di una produzione controllata e standardizzata al fine di assicurare al consumatore un prodotto d’eccellenza, ma soprattutto genuinità. Non solo: impianti completamente automatizzati con vasche e attrezzature in acciaio inox garantiscono la piena salubrità del prodotto.
Però il punto di forza imprescindibile per Valgrana è la qualità, caratteristica che ha consentito di conquistare il mercato italiano e di avere interessanti risultati anche in vari Paesi europei.
I prodotti caseari della Valgrana di Scarnafigi sono acquistabili in tutta la penisola, nei più grandi centri di distribuzione, negli ipermercati e nei supermercati, ma anche in diversi Stati esteri, come Germania, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito e Belgio e, oltreoceano, in Canada e negli Stati Uniti d’America.
«Ci stiamo sempre più affermando all’interno del mercato della grande distribuzione organizzata», conclude l’amministratore delegato, Alberto Biraghi. «I nostri formaggi sono ormai presenti in quasi tutte le più importanti insegne italiane. Credo che incontrino il gradimento dei consumatori grazie anche a un calibrato rapporto qualità-prezzo».
è un accorgimento che, stante il periodo, fa la differenza.