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La ricchezza di Babele: un volume sulle minoranze etnico-linguistiche

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La presentazione del volume oggi alle 10.00 nella Sala Consiliare del Comune di Ostana

Lunedì 8 Dicembre 2014 – 9.00

Esce per le edizioni di Chambra d’Oc, La ricchezza di Babele, di Valter Giuliano. Senza pretese di saggio scientifico, il volume racconta il lungo percorso delle minoranze etnico linguistiche, dalle richieste della Carta di Chivasso del 1943, all’inserimento nella Carta costituzionale, alla faticosa promulgazione e poi attuazione della legge n. 482 del dicembre 1999. 

 

Prendendo le mosse da questa storia l’Autore traccia la successiva attuazione delle legge che sancisce, per dodici minoranze individuate come “storiche”, il riconoscimento di lingue del nostro Paese a fianco dell’italiano. “Dall’inizio degli anni Settanta – sottolinea Valter Giuliano – seguo l’attività che le lingue minorizzate hanno messo in campo, tra mille difficoltà,  per  rivendicare  l’orgoglio  culturale  associato  alle  loro  parlate,  per  decenni ingiustamente emarginate. Quando nel 1991 il loro riconoscimento sembrò essere a un passo dal successo, approfondii ulteriormente l’argomento con un viaggio nei territori di minoranza  di  cui  raccontai  sul  mensile  Alp  e  che  ho  voluto  qui  riprendere  con  gli aggiornamenti del caso”

 

Ma il volume racconta soprattutto il percorso svolto nell’attuazione della legge nazionale nel momento in cui l’autore si trovò a ricoprire l’incarico di assessore alla cultura per la Provincia di Torino. Dalla stretta collaborazione con la Regione Piemonte e con Chambra d’Oc è nato un progetto, tuttora attivo, che ha restituito orgoglio, dignità e visibilità alle lingue minoritarie del Piemonte, con numerose iniziative quali il sostegno ai soggetti locali nella  pubblicazione  di  volumi,  prontuari,  vocabolari;  l’organizzazione  di  momenti  di incontro e di festa, con il rilancio delle musiche, dei canti e del teatro in lingua madre; l’esposizione delle bandiere nei Comuni; la creazione degli sportelli linguistici. In questa intensa animazione del territorio giunse anche la ribalta internazionale delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 con il culmine nella “citazione”, alla cerimonia inaugurale, di Sa Chanto a simbolo di occitano e francoprovenzale, le lingue della vallate olimpiche.

 

«Abbiamo sentito l’esigenza di mettere insieme e dar conto di tutto il lavoro che è stato fatto dopo la legge nazionale che ha riconosciuto come lingue d’Italia, per la nostra regione,  il  walser,  l’occitano e il francoprovenzale – commenta Ines Cavalcanti delle edizioni di Chambra d’Oc – e il risultato rappresenta una fotografia degli sforzi ma anche degli ottimi risultati che sono stati ottenuti. Le valli francoprovenzali della provincia di Torino, ad esempio hanno ritrovato stimoli e slancio per la ripresa della lingua e tanti giovani si sono accostati e lavorano al nostro fianco”.

 

Il volume, impreziosito dalle prefazioni del linguista Tullio De Mauro e dell’antropologo Annibale  Salsa, nonché dalla presentazione dell’assessore regionale Antonella Parigi, mette altresì in evidenza i problemi aperti per una efficace politica di tutela linguistica e sottolinea le mancanze nei riguardi delle lingue ancora oggi negate. Non manca tuttavia di delineare nuove possibili prospettive per garantire un futuro alla diversità culturale che le lingue rappresentano e che appare oggi preziosa e minacciata non meno della biodiversità.

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