Lunedì 8 dicembre 2014 – Ore 8.00 – Brutta seconda sconfitta consecutiva, terza stagionale, per il Bra, che nella sedicesima giornata di Serie D perde 1-0 in casa del Sancolombano, senza esprimere un calcio degno di nota.
Tra i più delusi, certamente mister Massimo Gardano, che trattiene a stento la furia dopo l’inatteso ko: “Peccato perdere qui. Non abbiamo espresso gioco ed il risultato finale premia la squadra che ha avuto più voglia di vincere, lottando su ogni pallone. Se pensavamo di venire qua a vincere agevolmente, ci sbagliavamo di grosso. Sarà necessario ripartire coi piedi per terra, senza guardare alle sconfitte di chi sta davanti a noi, ma guardandoci alle spalle e a chi, con costanza, ci sta raggiungendo a suon di vittorie”.
Battesimo con sconfitta, invece, per Alessandro Provenzano, lanciato quasi a freddo tra i titolari, complice anche il forfait di Pirrotta. “Peccato per la sconfitta: eravamo venuti qui per vincere ma il risultato non ci sorride. Personalmente penso di non avere giocato male, anche se due soli allenamenti con i miei nuovi compagni non potevano essere sufficienti. Pensiamo agli errori di oggi, ma con la testa siamo già alla sfida con il Derthona, dove sarà fondamentale ripartire con una vittoria”.
Felice ed orgoglioso dei suoi, infine, il tecnico lombardo Maurizio Tassi, che commenta: “Ci tengo a sottolineare che il Bra, grazie anche al suo allenatore, esprime un calcio bellissimo, il migliore della categoria con quello della Pro Settimo. Noi siamo stati bravi a frenarlo, grazie anche a questo campo, che li ha un po’ sorpresi: sappiamo benissimo che si ottengono risultati solo con una “guerriglia sportiva” e così abbiamo fatto, Abbiamo disputato una grande partita sul piano tattico, con grande sacrificio: faticheremo, ma sono certo che con gli attributi ci salveremo. Il gruppo? È fantastico. Alleno da sei anni qui, molti ragazzi li ho cresciuti io, allenandoli al sacrificio. Poi, ci sono i “vecchi”: mia moglie dice che in questi ultimi dieci anni ho passato più tempo con Dalcerri che con lei (ride, ndr), ma solo io conosco la sua importanza; Guerrisi, invece, non regge più i 90’, ma è sempre indispensabile. Il mio obiettivo sarà quello di convincerlo a restare entro le prossime quarantott’ore”.
Carlo Cerutti