L’onorevole si concentra su questioni varie dagli sgravi all’aumento dell’Iva sul pellet
Martedì 23 dicembre 2014 – 11.30
Lunedì 22 dicembre la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la Legge di Stabilità, la manovra di Finanza pubblica che contiene misure per la realizzazione degli obiettivi programmatici in materia economica, con 307 voti favorevoli e 116 contrari: il voto finale ha confermato senza modifiche il testo del maxiemendamento proposto dal Governo e già approvato dal Senato la scorsa settimana.
Sull’esito dei lavori e sul percorso di approvazione del provvedimento si è voluto esprimere anche il deputato cuneese del Pd Mino Taricco: con un commento complessivamente positivo sulle misure e le modifiche introdotte, il parlamentare si è voluto soffermare in particolar modo sul generale contenimento della spesa pubblica, i significativi sgravi fiscali e gli strumenti concreti di sostegno economico al settore del lavoro, sottolineando tuttavia anche alcuni limiti della norma che dovranno essere oggetto di ripensamento.
Taricco ha voluto così commentare: “Le novità introdotte da questa Legge di stabilità toccano alcuni settori vitali dell’economia del Paese. Da un lato, vanno citati tanti importanti provvedimenti per contenere la spesa pubblica, ma soprattutto va ricordato il forte sostegno al settore del lavoro: è stato finalmente reso strutturale il bonus Irpef degli 80 euro per i lavoratori con un reddito sino a 26.000 euro, la riduzione dell’IRAP e gli sgravi collegati alla nuova occupazione. Non dimentichiamo infine il credito d’imposta concesso per le opere di efficientamento energetico e recupero abitativo e il rifinanziamento della “nuova Sabbatini”.
Importanti poi le misure in agricoltura, dagli sgravi alle risorse per le anticipazioni PAC al piano latte, alle risorse per il Made in Italy; da ripensare invece la modalità con cui si va ad applicare l’IMU sui terreni, così come alcune misure quali ad esempio l’aumento dell’IVA sul pellet.
“Su quest’ultima vicenda il governo ha accolto un mio ordine del giorno che impegna a rivedere la situazione venutasi a creare, e spero veramente che possa essere rivista. Il cammino riformatore, nonostante alcune necessità di verifica e alcuni rallentamenti, sta procedendo sulla propria strada: a questo proposito il Parlamento, alla ripresa dei lavori nel nuovo anno, sarà chiamato a una serie di ulteriori fondamentali passi, tra i quali tante norme puntuali e le Riforme costituzionali e la Legge elettorale”.
Il precedente voto del Senato era arrivato all’alba di sabato 20 dicembre, dopo una lunga seduta notturna che aveva accordato la fiducia all’Esecutivo sul maxiemendamento presentato, con 162 voti favorevoli e 37 contrari.