Consegnato un memoriale dall’eurodeputato Cirio: “Situazione folle, ma ho fiducia sul responso”
Mercoledì 12 gennaio 2015 – 15.00
Incontro, ieri sera a Strasburgo, tra l’eurodeputato Alberto Cirio e il commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager, sul rischio di restituzione delle agevolazioni che le aziende piemontesi hanno ricevuto per l’alluvione del ’94.
Entro giugno l’Ue si esprimerà per decidere quali misure adottare, avendo considerato tali agevolazioni un aiuto di Stato.
“Ho consegnato alla Commissaria Vestager una memoria che ricostruisce questa vicenda assurda e che punta a far comprendere che non si è trattato di aiuto di Stato ma di un risarcimento alle aziende per i danni subiti – spiega l’on. Cirio -. Una possibilità prevista dall’Europa stessa in casi eccezionali come gravi eventi calamitosi”.
All’origine del problema c’è una mancata comunicazione da parte dell’Italia, che a suo tempo avrebbe dovuto notificare all’Unione Europea la scelta di venire incontro alle aziende con agevolazioni come la riduzione del 90% delle imposte, dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi obbligatori. Non avendolo fatto, tali aiuti, formalmente, sono considerati adesso un sostegno pubblico al settore privato che vìola i trattati internazionali.
A sollevare la questione, a distanza di vent’anni dagli eventi che colpirono duramente il Piemonte, è stata una richiesta di chiarimento alla Commissione europea presentata da un giudice del lavoro del Tribunale di Cuneo, nell’ambito di un ricorso collegato ai contributi per l’alluvione del ’94.
La Commissione europea ha risposto avviando una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e aprendo un’indagine che non riguarda solo il Piemonte, ma copre un più vasto periodo di tempo: dal terremoto del ’90 in Sicilia a quello del 2009 in Abruzzo.
Una situazione che, nel caso venisse confermata la decisone di far restituire i fondi, rischia di mettere in ginocchio migliaia di aziende in tutta Italia: sono, infatti, 80 mila quelle che hanno usufruito di questa forma di aiuto negli anni, 60mila delle quali ancora in attività.
“Anche se formalmente queste agevolazioni non sono legittime, lo sono però nel merito e non si può far pagare alle aziende, che si sono affidate a una legge statale, un errore fatto proprio dallo Stato – continua Alberto Cirio, che nei giorni scorsi ha incontrato anche la rappresentanza permanente del governo italiano a Bruxelles – È una situazione molto complessa, ma ho fiducia sul responso. Il mio chiarimento con la Commissaria era in programma a marzo, ma è stato anticipato. Segno di un interesse per la vicenda che mi fa ben sperare”.