Sono state quasi mille le persone che hanno aderito alla petizione lanciata dal presidente del Comitato Resistenza e Costituzione e vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti per il mantenimento in piazza Castello, davanti a Palazzo Madama, del vagone ferroviario utilizzato per trasportare i depostati nei campi di sterminio, per tutta la durata della nostra dedicata a Primo Levi.
La polemica, scoppiata nei giorni scorsi, in seguito all’idea che hanno avuto gli organizzatori della mostra, dedicata a Primo Levi, di portare in piazza Castello un vagone identico a quello con cui lo scrittore venne deportato ad Aushwitz e alla reazione del soprintendete dei Beni architettonici del Piemonte, Luca Rinaldi, che dichiarava come il vagone contrastasse con l’estetica della piazza, accordando il permesso solo per 15 giorni, e non per tutta la durata della mostra. Il soprintendente aveva poi chiarito di essere stato frainteso e di avere con piacere dato il permesso, in memoria del padre, vice Comandante di Battaglione nelle Brigate Garibaldi sulle colline Astigiane.
“Ringrazio tutte le persone che, non solo dal Piemonte, hanno aderito alla nostra petizione online – dice Boeti – che nell’arco di un solo week-end ha raggiunto quasi le mille adesioni. E’ la conferma che su questi temi la sensibilità dei cittadini è ancora forte, come dimostra anche l’afflusso in questi giorni alla mostra e le numerose prese di posizione, anche spontanee, registrate sull’argomento. Prendiamo atto che la Soprintendenza ha mutato parere e che pertanto il vagone resterà dov’è per i tre mesi di durata della mostra”.
Il Comitato Resistenza e Costituzione ha pertanto deciso di chiudere la petizione.