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AMADEUS di Peter Shaffer con Tullio Solenghi al Teatro Sociale “G. Busca | Biglietti ancora disponibili, spettacolo il 13 e il 14 febbraio

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Amadeus è il titolo della pièce teatrale in due atti scritta da Peter Shaffer nel 1978, da cui è stato successivamente tratto l’omonimo film del 1984 diretto da Milos Forman, che ebbe grandissimo successo. Il dramma racconta il tentativo del compositore italiano Antonio Salieri di distruggere la reputazione dell’odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart.

Shaffer scrive la pièce traendo spunto dal dramma di Puskin intitolato Mozart e Salieri in cui quest’ultimo per gelosia ed invidia avvelena Mozart.

 

Prezzi biglietto: Poltronissime € 26 (ridotto € 25) / Primi posti € 22 (ridotto € 20) / Secondi posti € 20 (ridotto € 18) / Biglietto “Speciale Giovani” (per i giovani fino a 26 anni) € 15 / Bimbi con meno 10 anni: € 10.

 

Tutti  i biglietti della stagione 2014-2015 sono disponibili nei punti vendita del Circuito PiemonteTicket. L’elenco completo dei punti vendita è sul sito www.ticket.it Al botteghino del Teatro Sociale “G. Busca” i biglietti saranno acquistabili a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

 

Lo spettacolo

AMADEUS
di Peter Shaffer
regia di Alberto Giusta
versione italiana di Masolino D’Amico
con Tullio Solenghi – Aldo Ottobrino – Roberto Alinghieri – Arianna Comes – Davide Lorino – Elisabetta Mazzullo – Andrea Nicolini
scene e costumi Laura Benzi
luci Sandro Sussi
Produzione Associazione Culturale Gank e Teatro Stabile di Genova

 

Liberamente ispirato all’atto unico Mozart e Salieri, scritto nel 1830 da Aleksandr Sergeevič Puškin, il dramma è la storia di una feroce gelosia: quella che il compositore italiano Antonio Salieri (1750-1825), maestro di cappella presso la corte asburgica, prova per il genio nascente del giovane Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), con il quale sa di non poter competere. Una gelosia spinta al punto di usare la propria posizione sociale per distruggere almeno l’uomo Mozart. E Salieri ci riesce. Anche perché Mozart fa di tutto per farsi detestare dal potente musicista di corte, assumendo nei suoi confronti, pur senza rendersene conto, atteggiamenti arroganti e insolenti. Una rivalità, quella tra Salieri e Mozart, che è più nelle opere di Puškin e di Shaffer di quanto fosse stata nella vita reale, perché dalla Storia risulta che alla corte asburgica i due lavorarono sovente insieme e che Salieri, musicista mediocre, fu un buon consigliere del geniale Mozart.
Facendo risaltare quella vena drammatica (attraversata dall’ironia) che gli appartiene sotto la veste di attore comico, Tullio Solenghi continua il suo viaggio in compagnia del Teatro Stabile di Genova, accettando la sfida di infondere simpatia in un personaggio fondamentalmente patetico quale Salieri, che in un libero procedere drammaturgico, senza unità di tempo e di luogo, il testo di Shaffer rappresenta ora vecchio e malato, intento a rimuginare sul passato, e ora quasi coetaneo di quell’intemperante genio da lui tanto odiato e ammirato, sino al punto di aver messo in giro la voce infondata di aver assassinato Mozart nel 1791, solo per essere ricordato anche lui dai posteri, se non come grande musicista almeno come assassino di un genio. 


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