La normativa sui trasporti di animali, finalizzata, tra l’altro, ad attribuire l’origine certa al bestiame, garantisce contestualmente l’adozione della necessaria profilassi ai capi ed il rispetto delle misure a salvaguardia del consumatore.
Alla tutela del comparto concorrono anche le pattuglie della Guardia di finanza che nei controlli stradali verificano, oltre alla provenienza dei carichi, la documentazione sanitaria a corredo.
Nel corso di controlli stradali svolti recentemente in diversi ambiti provinciali, dalla Valle Stura a Villafalletto, da Castelletto Stura a Cuneo e Busca, i Finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia di Cuneo hanno contestato, nei confronti di diversi trasportatori, molteplici violazioni al regolamento di polizia veterinaria per lo più correlate all’assenza dell’autorizzazione della ASL ovvero dei documenti attestanti la provenienza dei carichi di pollame, bovini, ovini o suini incappati nei controlli.
A fronte dei molteplici riscontri regolari, due casi meritano particolare menzione per l’entità dei capi non scortati dalla documentazione richiesta: quello di 65 maialini da latte e di circa 300 degli oltre 2.000 polli, tutti diretti al macello e risultati privi dell’attestazione di provenienza.
All’esito dell’attività svolta nell’ultimo periodo sono stati sanzionati 11 operatori, tra aziende agricole, contoterzisti, trasportatori ed allevatori, nei cui confronti sono state mosse contestazioni alla normativa di settore con l’elevazione di multe che variano dai 258 ai 1.200 euro, ovvero dai 516 ai 2.582 euro nel caso di più violazioni contestuali.
Nel complesso, dalle ispezioni di oltre 3.000 capi tra bovini, ovini, suini e pollame da allevamento, sono derivate sanzioni amministrative – in parte già corrisposte dai responsabili all’ASL CN1 – per quasi 6.000 euro.