In prima Commissione, presieduta da Elvio Rostagno, si è proceduto nella giornata dal 16 febbraio all’esame della proposta di deliberazione al Consiglio regionale numero 40 “Legge regionale 15/2011. Piano regionale di coordinamento per la realizzazione di nuovi cimiteri e crematori”, illustrata dagli uffici della direzione Sanità settore prevenzione e veterinaria.
A giugno 2014 la direzione ha fatto un censimento presso i Comuni subalpini e i dati raccolti hanno evidenziato in Piemonte, a fine 2013, la presenza di 12 impianti di cremazione, 9 (con 15 linee) già in esercizio e 3 impianti (una linea ciascuno) di prossima attivazione. Le cremazioni effettuate nel 2013 sono state 23.057, “a fronte di un potenziale cremazioni/impianti anno di 48.056”, come è stato sottolineato. Negli ultimi quattro anni si è avuto un incremento del 100 per cento di cremazioni effettuate, mentre rispetto all’anno precedente l’aumento è del 15 per cento.
Gli interventi dei commissari hanno evidenziato una forte richiesta, da parte della cittadinanza, del servizio di cremazione e la proposta di deliberazione prevede che siano definiti i requisiti e le caratteristiche per la costruzione di nuovi cimiteri e crematori, nonché le condizioni per la soppressione e i criteri di ristrutturazione di quelli esistenti; le caratteristiche dei campi di inumazione, dei loculi areati e non, delle strutture cimiteriali e delle sepolture private; le caratteristiche e le modalità per la realizzazione di sepolture in cappelle private fuori dai cimiteri; l’ampiezza massima dell’area cimiteriale e dell’area che contorna le cappelle private costruite fuori dai cimiteri; l’allestimento di strutture per il commiato per ogni nuovo cimitero e crematorio; la necessaria dotazione di parcheggi e servizi per i frequentatori.
Sono intervenuti, tra gli altri, Giorgio Bertola (M5s) che ha sottolineato come “una questione così rilevante dovrà essere discussa anche in presenza dell’assessore Antonio Saitta” cui ha fatto eco Angela Motta (Pd), che ha aggiunto: “Non vorrei che troppi paletti creassero dei monopoli in un settore che, adesso, diventa anche economicamente interessante. Insomma, non passiamo dal far west attuale all’impossibilità di operare, perché forse una via di mezzo è la cosa migliore”. Rostagno, che ha presieduto la seduta, ha aggiornato la discussione a data da destinarsi, con la partecipazione dell’assessore.