Per Michele Ferrero oggi è il giorno del saluto pubblico. La gente comune, ma anche le istituzioni hanno voluto omaggiare la salma del cav. Ferrero recandosi già dalle 8.00 nella camera ardente, allestita dentro gli stabilimenti Ferrero ad Alba.
Prima la calca davanti ai cancelli, appena la camera ardente è stata aperta, formata dai dipendenti della Ferrero, poi, lungo la mattinata un andirivieni costante e lento di persone, comuni cittadini, amici, personaggi della politica e dell’imprenditoria, uomini delle Istituzioni, tutti in fila per l’ultimo saluto a Monsù Ferrero.
Ad accogliere tutti, con garbo ed elganza, la moglie Maria Franca, e le nuore, stringendo mani, ricambiando sguardi e gesti d’affetto. Poco oltre il feretro, adagiato in un letto di fiori, da dove il volto del Signor Michele, nel rigore della morte, emergeva quasi indifeso. Per i troppi abituati a vederlo ormai quasi solo con gli occhiali sembrava quasi un altro uomo. Davanti alla grandezza ecco che un moto di tenerezza si fa largo, una lacrima, la commozione di chi lo ha amato e lo saluta un’ultima volta. A fargli da guardia due carabinieri in alta uniforme, un dirigente e un operaio.
Poi i fiori, tanti, le corone giunte da ogni parte del mondo e fuori la fila che aumenta, genitori con bimbi piccoli, donne e uomini anziani, giovani, aspettano, in un silenzio surreale, riservato. Come sarebbe piaciuto a lui.
SV
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