Agriturist, la prima associazione agrituristica in Italia costituita dalla Confagricoltura nel 1965, per promuovere e tutelare l’agriturismo, i prodotti nazionali dell’enogastronomia regionale, l’ambiente, il paesaggio, la cultura rurale, esprime soddisfazione per l’approvazione della nuova legge regionale sull’agriturismo.
Il provvedimento, approvato all’unanimità nella seduta di ieri, martedì 17 febbraio, punta decisamente sul territorio: d’ora in poi gli operatori piemontesi dovranno acquistare almeno l’85 per cento dei prodotti alimentari somministrati alla clientela presso altre aziende subalpine e di questa quota, almeno il 25 per cento deve essere di produzione propria. Soltanto il 15 per cento, quindi, potrà essere acquistato nei circuiti di distribuzione differenti. Si prende anche atto che la commercializzazione, la valorizzazione e la fornitura di beni e servizi – ovvero la ricezione e l’ospitalità – prima inquadrate tra le attività industriali o commerciali, sono divenute parte dell’attività agrituristica.
“Le nuove disposizioni rappresentano uno strumento importante per la valorizzazione delle attività agrituristiche – dichiara Gian Paolo Coscia, presidente di Confagricoltura Piemonte – e spronano gli imprenditori a fare sistema. Occorre approfittare di questo rinnovato interesse per mettere in sicurezza il territorio dal dissesto idrogeologico, evitare di sottrarre ancora suolo all’agricoltura produttiva, riqualificare gli spazi già edificati, migliorare i servizi per il turista, a iniziare da quello dei trasporti”.
Confagricoltura ricorda che sono oltre 1.100 le strutture agrituristiche presenti in Piemonte, localizzate soprattutto nelle zone collinari di Cuneo, Asti e Alessandria. La regione subalpina è la sesta d’Italia per numero di strutture agrituristiche, dopo Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Umbria e Veneto. “Ora lavoreremo con maggior energia – aggiunge la presidente regionale di Agriturist Confagricoltura Rosanna Varese – per migliorare ancora di più l’offerta, puntando sui nostri valori fondanti: tradizione, tipicità e professionalità degli addetti”.
Elvio Rostagno (Pd), co-relatore di maggioranza, ha spiegato che “si tratta di un importante passo avanti per la valorizzazione dei prodotti locali e si punta anche alla tutela dei cascinali e delle costruzioni rurali”.