Una scorpacciata dopo un digiuno durato venticinque lunghi giorni per cause esterne, quali maltempo e Torneo di Viareggio. Il Bra riparte dall’Oltrepovoghera, nel recupero della quinta giornata di ritorno di Serie D, e lo fa con un roboante 4-1 che lo lancia, vista anche la partita in meno rispetto alla concorrenza, in piena zona playoff.
Rombo di fiducia
Sulle scelte nell’undici titolare paiono non esserci grosse sorprese: Gardano dà fiducia agli stessi uomini scritti in distinta per la sfida mai giocata con il Borgomanero, con l’unica eccezione dell’assenza per febbre di Affinito, uno degli stakanovisti stagionali. Giusta occasione per lanciare dal primo minuto il giovane Federico Crepaldi come terzino destro, dirottando Mazza sulla sinistra. Si rivelerà mossa azzeccata, vista la buona intraprendenza del classe 1996, ma non sarà l’unica. La vera mossa vincente, lo scacco matto del match sta a centrocampo: Pirrotta avanzato stabilmente sulla trequarti alle spalle di Banegas e Pinelli. Si dirà: “Non è una novità”. In realtà dietro questa scelta c’è qualcosa in più della semplice volontà di avere un po’ più di fantasia in avanti: la speranza di allungare la mediana ospite, in modo tale da costringere Poesio, uno dei più temibili in casa vogherese con i suoi cinque centri stagionali, a restare a debita distanza dall’area braidese. Un’arma a doppio taglio, insomma, che risulterà fondamentale, creando varchi importanti.
Tutto in un’azione
Come raccontare il successo giallorosso? Con la rete del vantaggio, preludio ad una grande prestazione. Qualche minuto per riprendere le misure e le distanze con una partita ufficiale e poi ecco che la giostra braidese ricomincia a girare con una notevole attenzione al piano estetico, vista la bellezza dell’azione. È il 20’ e in quattro passaggi c’è un po’ tutto il Bra di questo periodo. C’è la freschezza di Crepaldi, che inizia l’azione a destra servendo Chiazzolino; c’è la fantasia del singolo, quel Pirrotta che già a Vado aveva fatto cose straordinarie, che con un tocco sotto spedisce Banegas (bravo a tagliare sul filo dell’offside) solo davanti a Capra; c’è, infine, il tempismo di Pinelli, che si fa trovare al posto giusto al momento giusto per insaccare a porta vuota il servizio dell’italo-argentino. La metafora in un gol, insomma: Pinelli che si fa trovare pronto, proprio come l’ex Gozzano non si era fatto trovare impreparato l’11 gennaio scorso di fronte alla chiamata di Gardano, conquistando contro la Lavagnese la punizione decisiva che portò al gol di Silva Perdomo. Un mese e sette giorni dopo“il Pine” è diventato un punto fermo nell’undici titolare, a suon di buone prestazioni e tanto sacrificio, caratteristiche tanto care al tecnico giallorosso.
La festa e l’intruso
Non si pensi che la strada sia stata in discesa. Dopo il gol del vantaggio, il Bra si addormenta e viene punito già al 26’ dalla caparbietà di Coccu, che sorprende un non perfetto Carli con un tocco in spaccata defilato a destra. Un blackout mentale, ma da inizio ripresa la luce torna e non ce n’è più per nessuno. Apre le danze al “Bravi” capitan Chiazzolino, che si riscatta dopo un clamoroso errore a tu per tu con Capra nella prima frazione conquistando il rigore poi insaccato al 10’ da Banegas (decimo centro per lui, come De Peralta), su fallo di Di Placido. Ad alimentarle il solito Provenzano, ormai un abitué del gol, che trova l’angolino alla sinistra di Capra con un bel diagonale mancino da fuori, servito splendidamente da Pinelli, migliore in campo caparbio nel tenere palla in mezzo a due avversari al limite. Completa il tutto Mazzafera (terzo centro stagionale) con un destro in contro balzo dal limite che vale l’apoteosi (assist di De Peralta). Già, peccato che come in ogni ballo che si rispetti non possa mancare l’intruso. Questa volta, ahinoi, questo porta il nome del direttore di gara, Davide Meocci, che con un eccesso di attenzione al regolamento (sulla sua interpretazione ci sarebbe da discutere), decide di sventolare il secondo giallo nei confronti del classe 1995, reo di aver esultato appendendosi alla rete che separa gli spalti dal campo, per poi cacciare dal campo anche Giancarlo Varvelli per proteste dalla panchina. Una macchia in una giornata splendente, che potrebbe diventare decisiva, visti i prossimi impegni ravvicinati e le possibili pesanti sanzioni, soprattutto nei confronti dell’attaccante.
La corsa sotto gli spalti (occupati da 250 persone, nonostante si trattasse di un mercoledì pomeriggio) dopo i 6’ di recupero cancella tutto. Ciò che conta è che il Bra è tornato a vincere, con la stessa voglia di segnare e vincere. Vista la classifica che si va delineando, pare giusto sognare in grande.
Bra-Oltrepovoghera 4-1
Reti: 20’pt Pinelli (B), 26’pt Coccu (O), 10’st Banegas (rig.) (B), 17’st Provenzano (B), 41’st Mazzafera (B)
Bra (4-3-1-2): Carli 5.5; Crepaldi 6.5 (38’st Lombardo), Benci 6.5, Strumbo 6, Mazza 6; Mazzafera 6.5, Chiazzolino 6.5, Provenzano 6.5; Pirrotta 6.5 (18’st Silva Perdomo); Pinelli 7, Banegas 6.5 (28’st De Peralta). allenatore: Massimo Gardano 6.5.
Oltrepovoghera (4-4-2): Capra 5.5; Decio 6, Romano 5.5, Di Placido 5, Fautario 5; Niada 5.5 (21’st Balestra), Poesio 6, Coccu 6.5 (26’st D’Aniello), Zanna 5.5 (35’st Canepa); Panigada 5, Marijanovic 5.5. allenatore: Fabio Visca 5.5.
Arbitro: Davide Meocci di Siena
Assistenti: Francesco Vendola e Carlo Rivetti, entrambi di Torino
Ammoniti: Crepaldi (B), Mazzafera (B), Di Placido (O), Romano (O)
Espulsi: Mazzafera (B) al 42’st per eccesso di esultanza, Varvelli (B) al 43’st per proteste
Carlo Cerutti