“Il bilancio di questo 2014 è tutt’altro che positivo – commenta Franco Biraghi, presidente di Confindustria Cuneo -. Non scordiamoci che si tratta di oltre 8 milioni di ore autorizzate di cassa integrazione nell’industria, quando nel 2007, prima della crisi, superavano di poco il milione. Le aziende non ce la fanno più: ad alcune non rimane altro che ricorrere agli interventi in deroga, prima della chiusura definitiva, che, però, il più delle volte sono sottoposti a fermo amministrativo per carenza di stanziamenti. A questo si aggiungono gli ultimi provvedimenti messi in campo dal Governo Renzi, che sembrano ideati al solo scopo di dare il colpo di grazia ad un sistema economico già in agonia”.
L’esame dei dati raccolti dal Centro studi di Confindustria Cuneo, infatti, mette in rilievo un crescente pessimismo da parte delle imprese cuneesi, le cui aspettative per il primo trimestre 2015 si mostrano in controtendenza rispetto allo scenario generale, con un diffuso peggioramento degli indicatori anticipatori e segni di cedimento delle variabili a consuntivo. Per quanto riguarda la cassa integrazione guadagni, infine, se nel 2014 si sono ridotte le richieste di ordinaria e in deroga, sono invece continuate a salire quelle di straordinaria, così come le nuove iscrizioni alla mobilità per riduzioni di personale, fallimenti e cessazioni, soprattutto nei comparti della metalmeccanica, dei minerali non metalliferi, della carta-stampa-editoria e della chimica-gomma.