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Contro il killer delle api | Esperti di Coldiretti, Università e Aspromiele a confronto

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“Il calabrone asiatico mette a rischio la nostra apicoltura?” Il tema sarà al centro del convegno che si terrà venerdì 13 marzo presso l’aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari di Cuneo.

Nell’incontro, organizzato da Coldiretti Cuneo in collaborazione con Aspromiele e con il contributo della Camera di Commercio, docenti universitari, ricercatori ed gli esperti del settore presenteranno un’analisi puntuale della situazione, cercando soluzioni e guardando alle prospettive future, a partire dalle ore 14.30. Ad introdurre i lavori, dopo i saluti del presidente provinciale e regionale di Coldiretti, Delia Revelli, saranno per Coldiretti Cuneo, Pier Giuseppe Abrate, membro della Consulta per l’Apicoltura della Regione Piemonte e Alessandro Piemontesi, presidente di Aspromiele.

 

Seguiranno le  relazioni sulle “Prospettive di contenimento dello sviluppo del calabrone asiatico”  a cura del prof. Marco Porporato Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e alimentari (DISAFA) Università di Torino, e sull’ “L’attività di monitoraggio e prevenzione allo sviluppo della Vespa velutina in Provincia di Cuneo”, con l’intervento di Franco Parola, Responsabile Servizio Ambiente e Territorio di Coldiretti Cuneo, di Marco Bergero ed Ermanno Giordanengo, tecnici di Aspromiele.

 

Alla fine del 2013,  la presenza del calabrone, oltre ad essere stata riconfermata in Liguria, è stata accertata anche per la provincia di Cuneo nelle aree meridionali confinanti con la Liguria, in particolare la Val Tanaro ed in alcuni casi nelle vicinanze di Borgo San Dalmazzo, a dimostrazione che  le aree confinanti con la Riviera Ligure di Ponente ed il valico del Colle di Tenda, rappresentano le principali vie di ingresso nel territorio cuneese. Anche nel corso del 2014, in tali aree si sono registrate alcune catture.  “Questo insetto – commenta Franco Parola – è un attivo predatore  delle api  la cui attività può portare alla morte delle famiglie negli apiari o, nei casi meno gravi, ad un forte disturbo dell’attività delle bottinatrici, tale da ridurre fortemente la produzione ed indebolire la colonia,  esponendola a ulteriori avversità tanto di natura biotica che abiotica, pertanto è necessario segnalarne tempestivamente la presenza, individuare e distruggere i primi focolai in modo da arrestarne o, almeno rallentarne, la diffusione nel nostro Paese”.  
I lavori proseguiranno con  la “Situazione e attività svolta nella lotta alla Vespa velutina nel ponente ligure”, presentata da Fabrizio Zagni di Apiliguria.

 

Al convegno, interverranno il Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato di Torino e il Vice Comandante del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cuneo.

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